AIPB/ Famiglie che possiedono patrimonio superiore a 500mila rappresentano il 35,9% della ricchezza complessiva
Milano, 24 novembre 2021 (LF) - Le famiglie italiane che possiedono un patrimonio superiore a 500mila euro rappresentano il 35,9% della ricchezza complessiva.
Lo evidenzia la ricerca AIPB–Centro Einaudi dal titolo 'Risparmiatori di avanguardia nelle scelte di investimento' che analizza profilo e orientamenti attraverso un’indagine basata su un campione di 723 famiglie, di cui 401 clienti di una banca private. Viene rilevato, in particolare, un cluster di clientela con caratteristiche distintive su quattro parametri rilevanti. Uno: un 76% delle famiglie private (rispetto al 42% delle altre famiglie) ha capacità di risparmio superiore al 5% del reddito disponibile. Due: ha una attitudine ad investire la ricchezza finanziaria dell’85%, contro il 54%. Terzo: dichiara una tolleranza ai rischi finanziari del 36%, contro l’8%. Quarto: preferisce rendimenti di lungo periodo del 18%, rispetto all’8%. La ricerca evidenzia che l'investitore è più maturo della media anche grazie al suo profilo sociale e culturale. Si tratta di individui con un livello di istruzione superiore alla media della popolazione (44% possiede almeno un titolo di laurea, contro il 12% della media italiana), con una presenza del 20% di imprenditori e del 23% di professionisti. Una popolazione che mostra un interesse elevato per l’informazione finanziaria e si attribuisce competenze finanziarie ed economiche sopra la media. Il 70% del campione ritiene di avere una responsabilità effettiva verso la collettività come consumatore o investitore. Gli interessi generali devono conciliarsi con quelli di crescita e tutela del patrimonio di famiglia, che viene sempre al primo posto. Ma non è tutto: il 46% degli intervistati ha espresso interesse per investire in green bonds; il 16% conferma di avervi già investito. Tutto ciò mostra un mercato potenziale del 30%. L'indagine mostra infine la necessità di una riforma del sistema finanziario finalizzata al miglioramento delle condizioni per la partecipazione ai mercati da parte di investitori qualificati, quali sono i clienti del Private Banking, assistiti da un servizio di consulenza finanziaria. Un’evoluzione che potrebbe fare crescere il peso dell’economia reale nei portafogli private, dallo 0,5% di oggi equivalente a 4 miliardi di euro, a un futuro 5% pari a 60 miliardi, incorporando così, almeno parzialmente, il potenziale inespresso di domanda.