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Al via il pilota 'Tasty and free' de 'La Piadineria'
Inaugura a Milano primo punto vendita pensato per chi, per scelta o per obbligo, segue un regime alimentare privo di glutine e lattosio
Nuovo punto vendita La Piadineria 'Tasty and Free' in via Marangoni a Milano: un format flessibile per un’offerta di piadine gluten e lactose free. La Piadineria da sempre lavora sull’innovazione e nel contesto dell’emergenza sanitaria, l’azienda si è concentrata non solo sullo sviluppo digitale, ma anche sul rinnovamento dei prodotti. Il concept di 'Tasty and Free' nasce proprio sulla scia delle richieste di numerosi clienti che, a causa di intolleranze alimentari o per scelte etiche o personali, non possono assumere lattosio o glutine: ed è proprio sulla base del disagio esternato
da questa fetta di clientela, relativo alla difficoltà di trovare un’offerta su misura in base alle loro esigenze, che l’azienda ha creato un format ad hoc che offra a tutti una soluzione inclusiva, ma allo stesso tempo appetibile. “La Piadineria è la più importante catena Fast Casual Food del mercato italiano ed è impegnata in questo momento in un ambizioso piano di sviluppo. Siamo risusciti ad aprire 25 nuovi ristoranti nel 2020 e ne abbiamo in programma almeno altri 50 nel 2021. Il format Tasty&Free deve avere un bacino di utenza ampio, rappresenta una scommessa e necessiterà di un po’ di tempo e di fine tuning ma l’obiettivo è svilupparlo in parallelo al format principale”. ha raccontato Andrea Valota, nuovo General Manager de La Piadineria. Infatti, il format Tasty and Free, che ha già ottenuto feedback positivi a livello di web sentiment, è stato ideato come gemello di quello tradizionale, non solo perché l’azienda vuole evitare contaminazioni ed eventuali rischi per la clientela, ma anche per garantire la ricettazione classica per gli amanti della piadineria tradizionale.
"Ci sono industrie che per tanto tempo non si sono raccontate bene, si pongono davanti al problema e, quando lo fanno, è già un po’ tardi. È giusto talvolta iniziare a riflettere per tempo e capire come sta cambiando lo scenario e come difendere un valore” ha affermato Andrea Alemanno, Senior Client Officer di ricerca Ipsos che ha presentato una analisi condotta su un campione di 700 italiani maggiorenni, combinando dati interni ed esterni a Ipsos sul tema free from e tendenze nella nutrizione, con alcuni carotaggi specifici e approfondimenti sull’impatto del Covid-19 sulle abitudini di consumo. L’Italia è il primo Paese europeo ad aver mostrato attenzione all’argomento “free from”: un’evidenza riguarda la crescente attenzione agli ingredienti, alle intolleranze ed agli stili di vita vegani e vegetariani da parte dei consumatori. Il claim “senza lattosio”, infatti spicca con +7,8% di sell out, stesso dicasi per “vegetarian”, con +8,5% nelle vendite e che copre il 2,1% dell’offerta. Questi dati spiegherebbero l’evidenza che 1 italiano su 6 consumi prodotti senza lattosio, 2 su 3, invece, prodotti senza glutine: in totale, quindi, 7,5 milioni di italiani sono sensibili a questo tipo di offerta. Le motivazioni, sulla base dell’analisi, sono varie: tralasciando quelle categorie di persone affette da intolleranze o patologie gravi che le costringono a restrizioni alimentari rigide, le motivazioni ruotano per lo più attorno all’ etica (soprattutto per i più giovani) o, talvolta, sono legate all’adozione di uno stile di vita sano o per semplice curiosità.
Per il futuro, la parola chiave sarà attenzione: 3 italiani su 4 verteranno il loro interesse sulla salute, strettamente legata alla qualità dell’alimentazione, percentuale in netto aumento per i flexitariani. Per questo motivo, la gente sarà disposta a spendere di più piuttosto che risparmiare (dati confermati anche dalla Banca d’Italia) e riscoprirà una crescente attenzione per l’ambiente.
Forte la voglia del “fuori-casa” nel 2021, trainata da un elevato desiderio di socialità e comodità, legata soprattutto all’offerta nei fast food: i vegetariani e gli intolleranti prediligono questa modalità, in quanto permette loro di reperire prodotti particolari o difficili da realizzare a livello casalingo, tuttavia, soltanto pizzerie, trattorie e ristoranti riescono a soddisfare le loro esigenze con soluzioni “free from”. Il buco di offerta per queste categorie di persone, dunque, è legato per lo più a bar e fast food, evidenza che, alla luce di un reddito limitato, genera non poche difficoltà: in relazione a chi consuma di tutto, il 32% del campione ritiene molto facile reperire un’offerta adatta, mentre il 24% trova delle difficoltà a riguardo. I numeri si ribaltano per gli intolleranti al glutine o al lattosio: solo il 2% degli intolleranti al lattosio, infatti, riesce a reperire una soluzione adeguata alle sue esigenze, percentuale che scompare totalmente per chi ha seri problemi col glutine. Alla luce di questi dati, non stupisce che il 23% degli italiani valuti con grande interesse un’offerta dedicata: di questa percentuale, il 28 % è rappresentata da flexitariani, mentre il 44% e il 48% si declina rispettivamente tra vegetariani/vegani e intolleranti.