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Azionariato europeo debole in attesa Fed, parola al mercato

Viaggia debole l'azionariato europeo in attesa delle decisioni del Fomc, braccio operativo della Fed, che dovrebbe comunicare oggi l'avvio del tapering e dunque del rallentamento degli acquisti di asset sul mercato da parte della banca centrale americana. Che non significa l'aumento imminente dei tassi di interesse, ma è il segnale che la strada è intrapresa. Nel Vecchio Continente, Francoforte cede lo 0,03%, Londra segna -0,26%, Parigi -0,03%, Madrid -0,73%, Zurigo -0,14%. Fa meglio Milano che avanza dello 0,28%, sostenuta in particolare da Ferrari che continua ad aggiornare il record storico e che alle 11.30 viene scambiata a 223 euro, segnando un rialzo superiore al 4%. Intanto, Nikolaj Schmidt, International Chief Economist, T. Rowe Price, fa notare come "nel percorso di avvicinamento all’odierna riunione del Fomc, la Fed è stata estremamente chiara nelle sue comunicazioni: il tapering è ormai definito, inizierà a metà novembre per arrivare all’interruzione definitiva dell’acquisto degli asset entro metà del 2022". 

Certamente, evidenzia, "dalla riunione del Fomc non riceveremo una nuova agenda o nuove proiezioni"; piuttosto, "bisogna vedere se ci saranno commenti da parte di Powell sulla possibilità di un rialzo dei tassi d’interesse durante il processo di tapering. Non ci aspettiamo un suo endorsement in questo senso, ma qualche indicazione sulla volontà del Fomc di cambiare il ritmo del tapering, accelerandolo in caso di necessità. Riteniamo che il Fomc preferisca decisamente un processo prevedibile: il rischio principale è che opti per un’accelerazione, qualora la pressione inflazionistica sorprenda al rialzo". Quasi certamente, secondo l'esperto, "Powell ribadirà che il tapering, così come le condizioni affinché esso avvenga, non hanno nulla a che fare con il processo di innalzamento dei tassi d’interesse, evidenziando che le due situazioni poggiano su basi molto differenti. Allo stesso modo, Powell probabilmente tornerà sul fatto che, stando ai dati sui salari, il mercato del lavoro ha ancora cinque milioni di occupati in meno che nel pieno della pandemia: un’affermazione da colomba per sottolineare che non è (ancora) il momento di pensare al rialzo dei tassi di interesse". E visto che si è persa un po' di fiducia rispetto al fatto che l'alta inflazione sia un fatto "temporaneo", "qualora la Fed dovesse essere costretta ad assumere una posizione più decisa sull'inflazione, e in questo meeting ci aspettiamo accenni in tal senso, i mercati finanziari potrebbero subire un aumento della volatilità".

Anche per il team di strategie di credito globale di Algebris oggi "la Fed annuncerà l’inizio del tapering, dopo 18 mesi di acquisti sostenuti di asset. A partire da novembre, la Fed diminuirà gli acquisti (attualmente pari a 120 miliardi di dollari al mese) di 15 miliardi di dollari al mese, di cui 10 miliardi in Treasuries. Il ritmo di diminuzione - secondo gli esperti di Algebris - è destinato ad accelerare per portare gli acquisti a zero a metà del 2022, anche se la comunicazione sulla data di termini degli acquisti potrebbe rimanere flessibile".

È probabile che Powell chiarisca che "non ci si devono aspettare rialzi solo perché inizia il tapering, spingendo le aspettative di mercato al 2023. Anche le prospettive sull’inflazione e sui colli di bottiglia saranno una parte rilevante della discussione. L’inizio del tapering è stato ben anticipato dagli esponenti della Fed, e non sarà una sorpresa per i mercati. L’aspetto chiave avrà a che fare con la comunicazione, con Powell che dovrà evitare di commettere gli stessi errori commessi dalla presidente della Bce Lagarde nella scorsa settimana. Continuiamo a vedere più spazio di risalita per i tassi Usa, ma meno irripidimento della curva rispetto all’Europa, data una probabile risposta politica più aggressiva all’inflazione".

Al di fuori dell’Europa e degli Stati Uniti, le banche centrali dei grandi Paesi "continuano sempre più rapidamente ad adottare un atteggiamento da falco. La settimana scorsa, la Bank of Canada ha annunciato il tapering del QE e ha iniziato a preannunciare dei rialzi dei tassi per l’inizio del 2022. In Australia, "la Reserve Bank of Australia (RBA) non sta difendendo il suo obiettivo di rendimento a causa del forte aumento dell’inflazione, suggerendo un cambiamento di posizione in vista della riunione di questa settimana. Nei mercati emergenti, la Russia e il Brasile stanno spingendo l’acceleratore, rispettivamente con 75 pb e 150 pb di rialzi nell’ultima settimana. Fondamentalmente - conclude Algebris - le banche centrali con minori responsabilità 'globali' stanno riconoscendo i pericoli dell’inflazione, constatando come non si stia effettivamente autocorreggendo. Nei precedenti cicli di rialzi (2013 e 2018), le principali banche centrali hanno fatto da apripista. Le prime mosse avvenute fuori dagli Stati Uniti e dall’Europa, a nostro avviso, suggeriscono che per la Fed e per la Bce il tempo per adottare una politica più restrittiva stia per scadere".

Per Mark Dowding, CIO di BlueBay, "le attese per potenziali sorprese" dal meeting della Fed "sono basse". "A differenza di alcune banche centrali, la Fed non sta giocando a braccio di ferro e le sue chiare intenzioni ad annunciare il tapering degli acquisti di Qe non sarà visto come un tentativo di guadagnare credibilità. Sarà ben accolto, anche perché la liquidità del mercato monetaria è deteriorata e i tassi della parte breve stanno scambiando in prossimità del limite inferiore dei target dell’Istituto". L’annuncio del tapering, dunque, dovrebbe essere accolto con sollievo dalla parte breve del mercato e il quadro positivo sul fronte dell’offerta dell’anno prossimo ha eliminato per ora i timori legati all’inizio del tapering stesso.

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