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Bce salva lo spread, Milano chiude sopra i minimi di giornata

"With regards to comments made by Governor Holzmann, the Ecb states:"... E' costretta a intervenire nuovamente la Banca centrale europea sulle dichiarazioni di Robert Holzmann, governatore della Banca centrale austriaca ("la Bce ha raggiunto il suo limite, la crisi farà pulizia") che hanno fatto schizzare lo spread tra Btp e Bund decennale tedesco oltre i 300 punti base. E' la seconda volta nel giro di pochi giorni, dopo l'intervento del presidente Christine Lagarde sullo spread, poi rapidamente corretto da uno statement ufficiale. Come oggi. "Il Consiglio direttivo è stato unanime nell'analizzare che, oltre alle misure decise il 12 marzo 2020, la Bce continuerà a monitorare attentamente le conseguenze per l'economia della diffusione del coronavirus". Inoltre, "la Bce è pronta ad adeguare tutte le sue misure, se necessario, per salvaguardare le condizioni di liquidità nel sistema bancario e per assicurare una trasmissione fluida della sua politica monetaria in tutte le giurisdizioni. E il differenziale si riduce per chiudere a 249 con un rendimento del 2,26%.

E così Milano chiude con una flessione dell'1,27% a 15.120 punti, ma sopra i minimi di giornata (All Share -1,17% 16.486. Francoforte perde il 5,47%, Parigi -5,94%, Londra -3,97%. Intanto a New Yorl gli indici statunitensi sono pesantissimi: il Dow Jones perde il 9,03% a 19.320 punti, il Nasdaq perde il 7,64% a 6.773, lo S&P 5005 cede l'8,46% a 2.315. 

Tra le blue chips milanesi, vendute le azioni di StM (-13,77%), Cnh (-13,3%), Exor (-12,79%), Fca -10,85%, Leonardo -9,56%. Sul fronte opposto, Campari che vola a +10,66%, Telecom +9,94%, Pirelli +7,8%. Nel comparto del lusso, Ferragamo perde il 4,76%, mentre rimbalzano Piquadro (+14,74%), Tod's +12,95%, Geox (+9,2%), Aeffe (+7,95%), Giglio Group (+3,95%), Safilo (+3,51%), Moncler +1,92%, Brunello Cucinelli +0,82%. Anche oggi e per i prossimi tre mesi sono vietate vendite allo scoperto su tutto il listino di Borsa italiana per tre mesi. Consob ha adottato anche un regime di trasparenza rafforzata sulle partecipazioni nelle quotate per lo stesso periodo. Il provvedimento, in particolare, fissa soglie inferiori al superamento delle quali scatta l’obbligo di comunicare la partecipazione nelle quotate: l1% per le società non pmi e al 3% per le pmi.

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