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Bce e Fed 'preoccupate' per coronavirus e incertezze globali, ma i mercati guardano oltre
Il coronavirus fa meno paura. Almeno ai mercati. E non tanto perché sia rallentata, ad oggi, la diffusiome. Quanto perché gli investitori hanno fiducia nel fatto che si sia toccato il picco e che a questo punto la strada sia in discesa. Così le Borse del Vecchio Continente mettono a segno una seduta complessivamente positiva. Mentre Wall Street viaggia in rialzo, l'Europa termina la giornata in verde, Milano chiude con un progresso dello 0,74% a 24.688 e aggiorna i massimi storici. L'All Share cresce dello 0,79% a 26.789 punti. Francoforte segna +0,99% a 13.627, Parigi +0,65% a 6.054, Londra mette a segno un +0,71% in un giorno denso di dati macroeconomici per il Regno Unito. A partire dal Pil, che resta invariato nel quarto trimestre dell'anno e cresce dell'1,1% su base tendenziale. La produzione industriale segna +0,1%, ma delude le attese degli analisti. Su tutto 'pesano' due interventi: quello di Christine Lagarde, presidente della Bce, e del suo omologo americano Jerome Powell, a capo della Federal Reserve. Lagarde punta il dito verso l'incertezza globale, responsabile del rallentamento della crescita dal 2018. E se le misure adottate in passato dall'Eurotower sono state indispensabili, oggi è certo che un procrastinarsi di certi interventi, ovvero tassi negativi e Qe, non potrebbe far altro che aumentare i rischi. Ecco perché è opportuno e necessario che si mettano in campo "altre politiche", in particolare quelle "fiscali e strutturali", che "devono fare la loro parte". Oltreoceano, le fa eco Powell che riconosce che è "molto probabile" che il coronavirus abbia impatto sull'economia americana anche se è ancora troppo presto per definire il quantum. In definitiva parole, quelle di Lagarde e di Powell, che non incidono sull'andamento dei mercati che proseguono -e chiudono- in rialzo.
In controtendenza però i titoli del lusso italiani, che si mostrano meno ottimisti, soprattutto dopo che ieri il numero uno di Moncler, Remo Ruffini, ha mostrato preoccupazione al punto tale da modificare gli investimenti 2020 e chiudere 14 su 35 negozi in Cina. Tutto a titolo precauzionale, ovviamente. La convinzione della società è quella di "proteggere i margini percentuali (circa 34-35%) fino ad un calo di fatturato di 100 milioni di euro.
A fine giornata: Moncler -2,72% a 38,63 euro; Salvatore Ferragamo -2,39% a 16,155 euro; Aeffe -1,59% a 1,498 euro; Tod's -0,88%. Di contro Bunello Cucinelli avanza dello 0,79%. Safilo mette a segno +2,97%. Di oggi la notizia della acquisizione del 61,34% in Privè Revaux.