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BORSA/ Avvio debole per le europee, Milano +0,17%
Le principali borse europee aprono la giornata con variazioni contenute, riflettendo un clima di cautela tra gli investitori. Mentre alcuni indici mostrano lievi guadagni, altri segnano perdite marginali, suggerendo una mancanza di direzionalità chiara. In Italia, il FTSE MIB registra un aumento dello 0,17%, attestandosi a 34.686 punti alle ore 9:02. L’indice FTSE Italia All Share, invece, rimane invariato rispetto alla chiusura precedente. In Europa, l'Euro Stoxx 50, rappresentativo delle principali società dell'Eurozona, cala dello 0,10% a 4.946,65 punti. Tra i mercati più significativi, il DAX di Francoforte cresce dello 0,11%, raggiungendo i 20.388,15 punti, mentre il CAC 40 di Parigi avanza dello 0,09%, a 7.336,96 punti. A Londra, il FTSE 100 registra un aumento più modesto, con un +0,02% a 8.351,19 punti. Tra gli altri mercati europei, il IBEX 35 spagnolo perde lo 0,10%, a quota 12.107 punti, e lo SMI svizzero si assesta a 11.772,50 punti, con una flessione dello 0,03%. Il BEL 20 belga segna un progresso dello 0,24%, mentre il PSI portoghese avanza dello 0,33%. I mercati asiatici hanno registrato un andamento misto nella notte. Il Nikkei 225 giapponese ha subito un calo dello 0,80%, chiudendo a 39.068,50 punti, e il KOSPI sudcoreano ha perso lo 0,56%. D'altra parte, la Cina si distingue con guadagni significativi: lo Shanghai Composite è salito dell’1,06% e l'Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato l’1,57%. Oltreoceano, gli indici americani mostrano un andamento debole nella chiusura di ieri: il Dow Jones ha perso lo 0,55%, l'S&P 500 è sceso dello 0,19% e il Nasdaq ha chiuso in ribasso dello 0,18%. (mem-lf-mm) **Analisi** Le oscillazioni limitate riflettono l’incertezza dei mercati globali, influenzati da fattori geopolitici e dall’attesa di nuovi dati macroeconomici, che potrebbero offrire indicazioni sulle prossime mosse delle banche centrali. La performance positiva della Cina potrebbe rappresentare un segnale di stabilità per il mercato asiatico, mentre in Europa e negli Stati Uniti prevale un atteggiamento attendista. Gli investitori monitorano attentamente l’evoluzione delle notizie economiche e geopolitiche per cercare di individuare segnali di inversione o di rafforzamento delle attuali tendenze di mercato.