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Carlo Capasa (Cnmi): "stimiamo chiusura d'anno in crescita del 4%. Da Governo grande ascolto ma no messa a terra"
"Quest'anno chiude bene. Abbiamo previsto un aumento del fatturato globale della moda consolidato del 4,5%. Ovviamente quelle grandi crescite post pandemia del 20% sono archiviate, ma abbiamo avuto un ottimo semestre quest'anno, eravamo al +7%, ma gli ultimi tre mesi dell'anno sono appesantiti anche per quello che sta accadendo nel mondo. Non ci facciamo mancare nulla". Così Carlo Capasa, presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana, in occasione della 22esima edizione del Global Luxury Fashion Summit, organizzato da Class Editori. Si torna, in qualche modo alla situazione precedente la pandemia, anche se va sottolineato che la situazione è difficile: "la situazione in blocchi che all'Italia pesa, il terribile attacco di Hamas a Israele, la bolla immobiliare in Cina, l'inflazione a livelli molto altri. Tanti elementi che ci fanno dire che dobbiamo affrontare il 2024 con prudenza". Punti di forza, nonostante tutto? "Credo che la moda italiana sta facendo più di altri per la sostenibilità, si sta dando grande valore alla durabilità e al concetto della qualità. In questo senso la filiera italiana è avvantaggiata. Il 70% del lusso è prodotto in Italia". Centrale la filiera, dunque, "mai come oggi al centro del pensiero del futuro di ogni brand". Serve "favorire le fusioni tra le aziende più piccole, i consorzi, tutto ciò che fa massa critica, ma anche una digitalizzazione di distretto. Così anche le aziende che non possono permetterselo possono godere di un vantaggio competitivo". E poi la formazione che 40mila figure che mancano all'appello. Rispetto al Governo, "vediamo un grande ascolto, ma non la messa a terra".