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Carlo Messina: "Intesa Sanpaolo punta a creare valore dal suo enorme potenziale, non tramite M&A

Investimento in bitcoin? "Fatto, ma è un test"

Valorizzare il potenziale intrinseco della banca senza ricorrere a operazioni di fusione o acquisizione. Questa la strategia che Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo, delinea con chiarezza in occasione dell'incontro per la sigla del nuovo accordo con Confindustria. Ca' de Sass si trova in una posizione di vantaggio competitivo, non solo in Italia ma anche su scala internazionale. Secondo Messina, il gruppo ha superato colossi bancari come Santander e UBS in termini di capitalizzazione di mercato, pur rimanendo ancora al di sotto delle grandi banche americane. Tuttavia, il CEO ha sottolineato come esista un significativo potenziale di repricing, ovvero un apprezzamento del valore della banca basato sulle prospettive di crescita future.

"Abbiamo raggiunto risultati importanti – spiega Messina – e ora ci troviamo in una posizione unica per convincere gli investitori del nostro enorme valore intrinseco. Questo non richiede operazioni di M&A, che anzi potrebbero peggiorare la situazione, ma piuttosto una visione strategica chiara e prospettica". Un punto cruciale evidenziato da Messina è il contesto europeo. Secondo il CEO, il potenziale di crescita di Intesa Sanpaolo dipende anche dalla capacità dell’Europa di adottare una visione prospettica. Questo implica creare un ambiente che consenta alle banche del continente di competere efficacemente a livello globale, in particolare con i giganti americani, che dominano il settore grazie a capitalizzazioni più elevate e una maggiore capacità di investimento. "La nostra forza è dimostrata dal fatto che siamo riusciti a costruire un gruppo leader senza dipendere da operazioni straordinarie. Continueremo a puntare su innovazione, crescita organica e creazione di valore per gli azionisti", dichiara Messina.

Messina ha respinto categoricamente l’idea che Intesa Sanpaolo possa ricorrere a M&A per aumentare la propria capitalizzazione di mercato: "Non siamo interessati a operazioni di questo tipo. Il vero punto è convincere gli investitori delle nostre potenzialità. L’M&A non è necessario, e in alcuni casi potrebbe addirittura peggiorare la situazione, distraendo l’attenzione dal nostro obiettivo principale: creare valore a partire dalla nostra posizione di forza. Siamo in una posizione unica, con un potenziale di crescita straordinario. Ora il nostro compito è dimostrarlo al mercato e continuare a creare valore per tutti i nostri stakeholder".

In relazione alle indiscrezioni su un investimento della banca in Bircoin, il consigliere delegato ha confermato: è stato fatto e rappresenta una sorta di test su importi "limitatissimi". "Ormai siamo il leader europeo in termini di market cap, quindi non dovrebbe stupire se facciamo quello che fanno tutte le altre banche nel mondo'", sottoline. Si tratta di "importi limitatissimi perché abbiamo 100 miliardi di euro in portafoglio titoli, è un esperimento, un test". Utile a rispondere eventualmente a clienti particolarmente "sofisticati" che dovessero richiedere un investimento in questo senso. Per Messina si tratta di "una forma di investimento che deve essere riservata a operatori istituzionali e a clienti con grandissima professionalità e grandissime skill. Io stesso non investo in Bitcoin". 

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