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Commodities, per Intesa Sanpaolo i prezzi resteranno "a lungo sopra la media"

Con le quotazioni alte delle materie prime dovremo fare i conti ancora "per un periodo prolungato". Lo evidenzia Daniela Corsini, senior economist Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, nel report trimestrale dedicato alle commodities. "Nonostante diversi fattori alimentino pressioni al ribasso, i prezzi della maggior parte delle materie prime sono ben sostenuti, grazie a mercati fisici tesi. La scarsità di offerta resta infatti un problema significativo in molte filiere. La mano invisibile del mercato riuscirà gradualmente a ripristinare l’equilibrio, poiché le elevate quotazioni stanno sollecitando una risposta sul fronte dell’offerta, mentre l’erosione della domanda e i progressi tecnologici potrebbero frenare i consumi di alcune materie prime". Si tornerà dunque a un punto di 'normalità', ma è chiaro che "questi processi di adeguamento richiederanno tempo" e proprio per questo si deve essere pronti a sostenere quotazioni alte a lungo.

 

Ma qual è l'origine recente di tutto questo? L’estate 2021 è stata ricca di sorprese. In primo luogo, Corsini ricorda "la diffusione della variante Delta del virus, più contagiosa", che "ha reso necessarie nuove chiusure in diversi Paesi e ha rallentato la ripresa economica". In secondo luogo, lo scenario macroeconomico ha evidenziato "alcuni segnali di debolezza, dovuti sia a colli di bottiglia logistici, che hanno rallentato l’attività delle filiere produttive globali, sia a un temporaneo aumento dell’inflazione, che ha acuito i timori dei mercati finanziari riguardo le tempistiche del tapering della Fed". In terzo luogo, in Cina le Autorità hanno portato avanti le riforme finalizzate a raffreddare i mercati del credito e il settore immobiliare e a ridurre l’inquinamento atmosferico. Le misure adottate hanno avuto "un diretto impatto negativo sulla crescita cinese e, di conseguenza, sulla domanda cinese di materie prime. L’adozione di misure restrittive e l’imposizione di regolamenti ad hoc "hanno avuto un impatto estremamente negativo anche sui mercati finanziari, spaventati dall’intervento del governo e dall’incertezza riguardo future decisioni dettate dalla politica". In ogni caso, Intesa Sanpaolo indica come "transitorio" l'indebolimento della congiuntura macroeconomica globale, mentre, in futuro, "la crescita dovrebbe consolidarsi".

Intanto i prezzi della maggior parte delle materie prime sono ben sostenuti grazie a mercati fisici tesi. Infatti, la scarsità di offerta resta un problema significativo in molte filiere collegate a energia, materie prime agricole e metalli industriali. In particolare, nelle stime di Intesa Sp, "il mercato mondiale del petrolio dovrebbe attestarsi a un livello vicino all’equilibrio nel quarto trimestre 2021 e nel primo trimestre 2022, per poi tornare in surplus nel 2022" Tuttavia, "restiamo cautamente positivi sulle quotazioni, e ci attendiamo un moderato potenziale di crescita per il petrolio Brent, a fronte di uno scenario macroeconomico ancora favorevole", sottolinea Corsini. Per quanto riguarda invece l'energia, i prezzi "dovrebbero rimanere elevati sia nel quarto trimestre 2021 sia nel 2022, a fronte di un aumento del prezzo dei diritti di emissione e di costi eccezionalmente elevati degli input produttivi, in particolar modo gas naturale e carbone. Inoltre, depositi di gas notevolmente più vuoti rispetto alla media stagionale destano dubbi sulla stabilità del sistema nell’eventualità di un inverno freddo, che amplificherebbe la domanda di gas per riscaldamento".

Sul fronte metalli preziosi, invece, essi "hanno registrato una diminuzione, dovuta al rafforzamento del dollaro americano e alle aspettative di un imminente tapering da parte della Federal Reserve. Nei prossimi mesi, l’adozione di politiche monetarie più restrittive negli Stati Uniti e in Europa potrebbe erodere ulteriormente il supporto per oro e argento". Stabile" infine "la maggior parte delle nostre previsioni a lungo termine sui metalli industriali. Tenendo conto dell’attesa crescita della domanda nei principali settori di applicazione e dei vincoli che gravano sulla crescita dell’offerta, i metalli non ferrosi dovrebbero sovraperformare ferro e acciaio". I prezzi della maggior parte delle merci agricole dovrebbero diminuire nei prossimi mesi, a fronte di mercati progressivamente meno tesi. 

Foto di S. Hermann & F. Richter da Pixabay

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