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Coronavirus, per PwC circa il 35% dei consumi italiani a rischio posticipo o perdita
Entertainment & Leisure, Fashion, Furniture & Design i comparti più colpiti
Circa il 35% dei consumi italiani è a rischio posticipo o perdita. Lo evidenzia PwC nell'Outlook 2020 per i Consumer Markets in Italia', spiegando che la situazione più critica è attualmente sofferta dai comparti ristorazione, hospitality e turismo. Nello scenario base elaborato da Cerved (emergenza fino a maggio 2020, quindi 2 mesi per il ritorno alla normalità, seppure con restrizioni all’export), i comparti più colpiti del consumer markets saranno moda, arredamento e design, entertainment & leisure, con un parziale recupero previsto nel 2021. Le più recenti previsioni del Fmi non sono distanti da questo scenario nel 2020, tuttavia con un previsto recupero molto più lento. Con la precedente crisi economica (2008-2009), il settore consumer (unitamente al leisure) aveva registrato un significativo calo degli investimenti da parte di fondi di private equity, che si erano rivolti a comparti più conservativi (pharma, chemicals, business services). Analogamente, "ci aspettiamo nel 2020 un calo negli investimenti dei fondi su Fashion, Furniture, Food Service, Hospitality" sottolinea il rapporto.
"Per il 2020 - commenta Emanuela Pettenò, partner PwC e Transaction Services Markets Deals Leader - è ipotizzabile un trend in diminuzione per le operazioni M&A, soprattutto per alcuni segmenti come fashion, furniture, food service e hospitality. L’emergenza COVID-19 ha portato allo sviluppo di nuovi modelli comportamentali da parte dei consumatori, destinate a imporsi anche nel medio termine: riduzione delle occasioni di contatto, aumento del tempo trascorso a casa, maggior attenzione alla spesa. Le aziende dovranno saper rispondere in modo veloce, adeguando in modo strutturato la propria offerta, le politiche di marketing e i modelli operativi per rispondere alla crisi con l’identificazione di nuove opportunità”.
Insomma, uno scenario completamente diverso rispetto al 2019, quando le operazioni di M&A nel mondo consumer sono aumentate del 27%, per un totale di 256 transazioni. Il segmento moda e lusso è stato interessato lo scorso anno dal 34 operazioni in più rispetto al 2018. Secondo verticale più attivo, quello del food (+ 20 operazioni). Cresciuti lo scorso anno anche i comparti beverages (+12) e personal care & cosmetics (+7). In generale, secondo il report, nel 2019 gli investitori strategici si confermano i più attivi in termini di numero di operazioni (155, pari a circa il 61% del totale) e focalizzati su target di dimensione allineati a quelli dei finanziari (fatturato medio di 70 mln di euro per gli istituzionali, 66 mln di euro per i finanziari). I primi però si sono concentrati sui comparti food & beverage (47%) mentre i finanziari hanno puntato sui settori fashion & luxury e personal care & cosmetics (42%). Aumentano le transazioni domestiche, grazie al crescente interesse degli investitori strategici nazionali, che nel 2019 hanno completato 92 operazioni sul territorio (rispetto alle 60 del 2018). In crescita anche le operazioni con controparti estere (+14), soprattutto outbound (+13). Le operazioni più rilevanti sono proprio di natura cross-border e includono (target/acquirente): New Guards Group/Farfetch, Kellogg’s snack/Ferrero (deal value pari a 1,2 mld di euro), Auchan Italy/Conad (acquisizione di 270 punti vendita, per un deal value di 1 mld).
Il Nord-Ovest si conferma l’area geografica che ha attratto il maggior numero di transazioni (34%), seguito dal Centro (28%), che registra un significativo aumento (+19 operazioni, di cui +13 in Emilia-Romagna e +6 in Lazio). Tale incremento delle operazioni nell’area centrale è legato soprattutto agli investitori finanziari (+10 sul 2018). In cima alla classifica per numero di operazioni si trovano Lombardia, con 68 operazioni (rispetto alle 51 nel 2018), Emilia-Romagna, con 39 (26 nel 2018), Veneto con 32, Toscana con 12 operazioni e Lazio con 14. Le transazioni annunciate nel 2019 hanno confermato un trend crescente del multiplo EV/EBITDA, che si attesta in un range compreso tra 7,5x del comparto Leisure a 12x del comparto Personal Care & Cosmetics e Furniture & Design. In media, i multipli pagati dagli investitori strategici sono risultati 1,5 volte superiori a quelli degli investitori finanziari.