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Covivio, concluso il progetto del business district milanese ‘The Sign’ sviluppato con Progetto CMR
Si sono conclusi i lavori di realizzazione della prima fase di The Sign, business district di Covivio sviluppato insieme a Progetto CMR a Milano in via Schievano, a partire da un ex sito industriale degli anni Cinquanta. L’oggetto dell’intervento di riqualifica è l’ex Fonderia Vedani, che si trasformerà grazie a Covivio in un complesso 'mixed-use', costituito da tre edifici direzionali da 9, 11 e 3 piani fuori terra ciascuno, da una piazza asservita a uso pubblico e da spazi verdi, per una superficie complessiva di oltre 27.000 mq. L’obiettivo di Covivio è integrare il più possibile il progetto con il quartiere circostante, operando in modo sostenibile, Alexei Dal Pastro, ad Italia Covivio evidenzia che "questi obiettivi sono stati raggiunti grazie all’ampia zona verde prevista dal progetto e alla piazza di circa 4.000 mq, entrambi aperti alla comunità, alla riqualificazione di via Carlo Bo, che è stata resa pedonale, e al miglioramento della viabilità con il completamento di via Santander". (segue)
"Questi elementi del progetto, insieme alla presenza in loco di importanti multinazionali, come Aon e Ntt Data, che hanno già scelto The Sign, e al vicino Campus dell’Università Iulm, faranno sì che la zona diventi un polo di aggregazione inclusivo, sostenibile e ancora più attrattivo”. Secondo Walter Ruffinoni, Ceo di Ntt Data Italia ed Emea la decisione di collocare il nuovo headquarter Ntt Data presso questo nuovo business district è giustificata proprio da “sostenibilità, flessibilità e innovazione, nonché vicinanza con i centri universitari e con i poli di ricerca” e rispetto agli spazi interni spiega: “sono progettati con il supporto dei nostri designer, con l'obiettivo di valorizzare al massimo la libertà espressiva dei nostri dipendenti consentendo alle singole individualità di relazionarsi in modo fluido ed efficiente.”
The Sign è caratterizzato da un filo conduttore - un segno appunto - che visivamente unisce i tre edifici e gli spazi pubblici, partendo dall’arrivo del flusso pedonale alla fermata della metro Romolo, attraversando poi i tre edifici e la piazza, declinandosi in un percorso definito da tracce di luce. Un intervento volto a mantenere unito il progetto e renderlo sempre riconoscibile. L’architettura del nuovo distretto trasmette l’animo innovativo del progetto, “I tre corpi di fabbrica sono accomunati da una facciata fortemente contemporanea - spiega Massimo Roj, amministratore delegato di Progetto CMR - una serie di pattern dorati che si alternano alle trasparenze del vetro in una sequenza cangiante a seconda della luce nelle diverse ore della giornata e nelle diverse stagioni. La progettazione della facciata, e di tutto il building, ha rappresentato una sfida progettuale importante, resa efficiente grazie alla tecnologia BIM – Building Information Modeling, utile ed efficace anche per la gestione dell’immobile”.
A riconferma della volontà di perseguire la strada della sostenibilità si aggiungono soluzioni che incrementino la vivibilità del sito, unite a sistemi per una gestione efficiente delle risorse utilizzate dal complesso, come l'acqua e l’energia e l’utilizzo di piante autoctone per le aree verdi e di legno proveniente da foreste certificate. Obiettivo di The Sign infatti, è quello di raggiungere la certificazione Leed Platinum e il livello Good della Biodivercity Label.