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Crolla l'occhialeria nel 2020, attesa per l'edizione digitale di Mido
Ritorno a livelli pre pandemia stimato da Anfao non prima del 2022
In grave sofferenza l'occhialeria italiana nel 2020. L'export di montature, occhiali da sole e lenti ha subito una contrazione del 26%, chiudendo l'anno a 2,882 miliardi di euro, mentre la produzione ...
è calata del 22,6% rispetto al 2019 e ha terminato l'esercizio a 3,089 miliardi. Questi i numeri che ha diffuso Anfao, in occasione della presentazione della nuova edizione di Mido. Solo nel 2020 si sono bruciati circa 1.000 milioni di euro per produzione ed export. Una ripresa è prevista per il secondo trimestre per il 2021. Alcuni segnali lo indicano ma quel che è certo è che il ritorno ai livelli pre-Covid-19 non avverrà prima del 2022, anno in cui il nostro Paese potrebbe riconsolidare i suoi primati nel settore.
Il segmento che ha maggiormente risentito dell’impatto della pandemia dal punti di vista delle esportazioni è quello degli occhiali da sole (-27%) fermo a 1.871 milioni di euro. Per quanto riguarda le semplici montature è stato registrato un calo del 22%, scendendo a un volume di 936 milioni di euro circa. Insieme alle lenti, queste due categorie rappresentano circa il 90% della produzione del settore.
Considerando i due macro-segmenti di occhiali da sole e montature relativamente alle diverse aree geografiche, si evince che l’Europa resta l’area di riferimento per le esportazioni (nel 2020 vale il 51% di tutto l’export del settore) e nel Vecchio Continente il settore segna un calo medio del 23%, con un impatto maggiore sugli occhiali da sole. In America (destinazione di circa il 33% dell’occhialeria italiana) l’export crolla di oltre il 26% nel 2020, mentre in Asia (destinazione del 14% delle esportazioni italiane), il calo è stato di circa il 34%. In entrambi i continenti, il segmento che ha registrato maggiori perdite è, ancora una volta, quello degli occhiali da sole. Africa ed Oceania (rispettivamente con quote dell’1,3% e 0,5 % del mercato italiano) sono due aree relativamente piccole e marginali per il settore, seppur con un insito potenziale a riguardo. Facendo riferimento ai singoli Paesi, il maggiore crollo nel 2020 è stato percepito dagli Stati Uniti, i quali rappresentano la maggiore quota di mercato (oltre il 28%), ma con un crollo dell'export complessivo di oltre il 21%. Seguono, sul podio, due Paesi europei: la Francia, dove il calo dell’export si rivela del 23% e la Germania dove i numeri scendono nel 15,6%.
Anche il mercato interno, sulla base dei dati di Gfk Italia, ha rilevato una forte flessione: -14,4% in valore rispetto al 2019 per complessivi 2.500 milioni di euro. Parliamo, dunque, di una perdita di circa 400 milioni. Il calo più importante è stato registrato nuovamente nelle vendite degli occhiali da sole (-32%), seguito da quello delle montature (-8,5%) e delle lenti oftalmiche (-7,9%), di minore portata rispetto al primo dato in quanto considerati acquisti di prima necessità, dunque non procrastinabili.
In Italia, il primo trimestre del 2021 è partito un po’ sottotono a causa di un’atmosfera generale di sfiducia ed incertezza: per questo motivo, il riavvio della produzione non ha coinciso con il rilancio dell’export e con la ripresa dei consumi. Nello specifico, parlando del settore occhialeria, il posticipo dei controlli medici ha frenato la ripresa anche del comparto vista oltre che di quello del sole, più legato all’ambito fashion. Soltanto da aprile 2021, sono stati registrati alcuni segnali positivi per l’economia italiana, probabilmente dovuti alle iniziative di ripartenza legate al piano vaccinale e alle progressive riaperture, dando così una spinta alla fiducia di consumatori e imprese. A livello mondiale, invece, il settore sembra in ripresa e il commercio cresce già al di sopra dei livelli pre-Covid soprattutto per quanto riguarda Cina, Stati Uniti e alcuni paesi asiatici: si stima, per le esportazioni, un incremento del 10% sul 2020 nel primo semestre e del 19% nel secondo. Si prevede, così, di arrivare a fine anno con una crescita complessiva dell’export del settore del 15% rispetto al 2020, ma ancora sotto di 14 punti percentuali rispetto al 2019.
Intanto si lavora alla nuova edizione di Mido che si svolgerà da sabato 5 a lunedì 7 giugno in versione digitale. Dopo il rinvio causato dall’emergenza sanitaria, l’evento internazionale dell’eyewear va in scena con un’edizione eccezionale: l’appuntamento a giugno rispetto alle consuete date di febbraio e la prima volta virtuale, grazie alla nuova piattaforma che debutta il 28 maggio. Il tutto, in attesa dell’edizione in presenza che riporterà la meraviglia a Rho Fiera, dal 12 al 14 febbraio 2022. “Avremmo voluto stupirvi con una nuova edizione da record di presenze – spiega il presidente di Mido, Giovanni Vitaloni - invece vi sorprendiamo con un nuovo format straordinario, un evento immersivo, un’esperienza di “evento diffuso”: tutto il mondo non potrà essere a Milano quindi Mido va in tutto il mondo. Una formula che consente a tutti di esserci e che ci permette di salvaguardare due nostre caratteristiche fondamentali: l’internazionalità e le concrete opportunità di business”. La vocazione internazionale dell’eyewear show e il focus sul mercato sono alla base della nuova iniziativa di Mido: dal 28 maggio debutta la piattaforma della nuova esperienza b2b, che consentirà di mettere in contatto buyer ed espositori.