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Draghi a Zelensky. l'Italia vuole l'Ucraina nell'Unione europea'
"Ai massacri dobbiamo rispondere con aiuti anche militari"
"L'Italia vuole l'Ucraina nell'Unione europea". E poi, "ai massacri dobbiamo rispondere con gli aiuti, anche militari, alla resistenza". E' netto, in questi due passaggi chiave, l'intervento che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha rivolto in occasione dell'incontro in videoconferenza con il Presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, che si è svolto presso l'Aula di Palazzo Montecitorio. Draghi parla dopo Zelensky, il quale ha innanizuttto rivelato di una telefonata avuta poco prima con il Santo Padre che, dice il Presidente Ucraino, "ha detto parole molto importanti". Mentre lo stesso Zelensky gli ha chiarito come "il popolo è diventato esercito davanti al male" e ha ricordato che ad oggi sono 117 i bambini morti: "il prezzo per continuare la guerra da parte della Russia". Non cita la Resistenza italiana, non chiede una fly zone. Suggerisce ai parlamentari italiani di immaginare cosa accadrebbe alla città di genova se avesse in sorte di essere attaccata come Mariupol. Chiede di chiudere i porti alle navi russe e di non accogliere in Italia quanti hanno voluto questa guerra.
Gli risponde Draghi, evidenziando come "l’arroganza del Governo russo si è scontrata con la dignità del popolo ucraino, che è riuscito a frenare le mire espansionistiche di Mosca e a imporre costi altissimi all’esercito invasore. La resistenza di Mariupol, Kharkiv, Odessa – e di tutti i luoghi su cui si abbatte la ferocia del Presidente Putin – è eroica".Oggi, dice il premier "l’Ucraina non difende soltanto se stessa.
Difende la nostra pace, la nostra libertà, la nostra sicurezza. Difende quell’ordine multilaterale basato sulle regole e sui diritti che abbiamo faticosamente costruito dal dopoguerra in poi". parla di gratitudine e anche della solidarietà mostrata dall'Italia con oltre 60.000 rifugiati accolti dall’inizio della guerra. "Gli italiani hanno spalancato le porte delle proprie case e delle scuole ai profughi ucraini, con quel senso di accoglienza che è l’orgoglio del nostro Paese. Continueremo a farlo - assicura - grazie al lavoro incessante e alla grande professionalità delle Regioni, dei Comuni, della Protezione Civile, degli enti religiosi, di tutti i volontari. Perché davanti all’inciviltà l’Italia non intende girarsi dall’altra parte". Ricorda che "nel decreto approvato venerdì, abbiamo poi stanziato nuovi fondi per finanziare lo sforzo di accoglienza verso i cittadini ucraini. Vogliamo aiutare i rifugiati non solo ad avere una casa, ma anche a trovare un lavoro e a integrarsi nella nostra società. Come hanno fatto i 236.000 ucraini che già vivono in Italia, a cui va ancora una volta tutta la mia vicinanza".
Quindi un passaggio sulle sanzioni "che abbiamo concordato insieme ai nostri partner europei e del G7 hanno l’obiettivo di indurre il Governo russo a cessare le ostilità e a sedersi con serietà, soprattutto con sincerità, al tavolo dei negoziati. Davanti alla Russia che ci voleva divisi, ci siamo mostrati uniti – come Unione Europea e come Alleanza Atlantica. Finora, queste sanzioni hanno colpito duramente l’economia e i mercati finanziari della Russia, e i patrimoni personali delle persone più vicine al Presidente Putin.In Italia abbiamo congelato beni per oltre ottocento milioni di euro agli oligarchi colpiti dai provvedimenti dell’Unione Europea". "Siamo anche impegnati - sottolinea per diversificare le nostre fonti di approvigionamento energetico, così da superare in tempi molto rapidi la nostra dipendenza dalla Russia. /Allo stesso tempo, vogliamo disegnare un percorso di maggiore vicinanza dell’Ucraina all’Europa. Nelle scorse settimane è stato sottolineato come il processo di ingresso nell’Unione Europea sia lungo, fatto di riforme necessarie a garantire un’integrazione funzionante". E qui assicura "al Presidente Zelensky che l’Italia è al fianco dell’Ucraina in questo processo. L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione Europea". Non solo: "quando l’orrore e la violenza sembrano avere il sopravvento, proprio allora dobbiamo difendere i diritti umani e civili, i valori democratici. A chi scappa dalla guerra, dobbiamo offrire accoglienza. Di fronte ai massacri, dobbiamo rispondere con gli aiuti, anche militari, alla resistenza. Al crescente isolamento del Presidente Putin, dobbiamo opporre l’unità della comunità internazionale".