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Emanuele Orsini (Confindustria): "Serve una politica industriale con visione a lungo termine per rilanciare il sistema produttivo"

"Non possiamo più permetterci di rincorrere l'ultima legge di Bilancio senza una visione chiara. È tempo di pianificare a tre anni, mettendo al centro le priorità strategiche del Paese e dell'Europa". Così il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, in occasione del rinnovo dell'accordo con Intesa Sanpaolo a Milano. Orsini ha sottolineato come le imprese abbiano bisogno di tornare a investire, soprattutto in settori chiave come i macchinari e la logistica, fondamentali per garantire competitività sui mercati internazionali. "Il mondo sta andando avanti – ha affermato – mentre noi rischiamo di rimanere indietro. Negli Stati Uniti e in Cina si gioca una partita di sviluppo economico e tecnologico cruciale, mentre l'Europa sembra limitarsi al ruolo di arbitro. Questo atteggiamento non è sostenibile". Tra le priorità individuate da Orsini, la necessità di una politica industriale che metta al centro temi strutturali come l’energia, la demografia, la logistica e la semplificazione burocratica.

"Il sistema produttivo italiano ed europeo ha bisogno di certezze per investire. Le imprese non possono essere ostacolate da norme frammentarie o da un’assenza di strategia condivisa". L'importanza di una visione europea Il presidente di Confindustria ha evidenziato la necessità di una maggiore coesione e lungimiranza a livello europeo. "L’Europa deve svegliarsi e smettere di essere spettatore passivo, arbitro delle dinamiche globali. Serve un piano industriale comune che supporti il nostro sistema produttivo e che ci permetta di competere ad armi pari con gli altri grandi blocchi economici".

Orsini ha insistito sul fatto che una politica industriale efficace non può essere basata esclusivamente su interventi temporanei o emergenziali. "Le imprese hanno bisogno di una strategia stabile e di lungo termine, che includa incentivi all’innovazione, investimenti in infrastrutture e una semplificazione reale dei processi burocratici. Solo così potremo rilanciare la nostra competitività". Insomma , è definitivamente arrivato "il momento di abbandonare logiche di breve termine e di pensare al futuro. Una visione industriale seria, pianificata su tre anni, è la chiave per garantire il rilancio del nostro sistema produttivo e per far sì che l'Europa non si limiti a osservare ma torni a giocare un ruolo da protagonista". 

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