- Economy
Fed, Dowding (BlueBay), "se troppi stimoli da inizio pandemia, meglio iniziare a invertire tendenza"
"L'inflazione core si avvicinerà al 4% nei prossimi mesi, restando sopra il 3% l’anno prossimo"
A posteriori, sembrerebbe giunto il momento di "chiedersi se gli stimoli" che la Fed ha fornito all'inizio della pandemia non siano stati più di quanto fosse realmente necessario". A porre la domanda Mark Dowding, CIO di BlueBay, evidenziando che "l’outlook per l’economia e la politica monetaria statunitense continuerà a catalizzare l’attenzione degli investitori. I dati sembrano segnalare un boom dell’economia, con problematiche come la carenza di servizi per l’infanzia che sembrano agire da freno per il mercato del lavoro, costringendo i datori di lavoro a concorrere per i talenti, aumentando i salari e i pacchetti di benefit per i lavoratori".
"La politica fiscale e monetaria resta di supporto e la domanda repressa sta portando a un incremento della produzione, quindi sono pochi i fattori che potrebbero frenare l’economia nei mesi a venire, anche se l’espansione alla fine rallenterà inevitabilmente dal tasso di crescita del 10% visto nel trimestre attuale. Crediamo che l’economia tornerà su livelli di piena occupazione entro la fine dell’anno. Nel frattempo, secondo la nostra analisi dei dati, l’inflazione core si avvicinerà al 4% nei prossimi mesi, restando sopra il 3% l’anno prossimo". All'inizio della pandemia, il rischio di eccedere con gli stimoli "sembrava molto basso un anno fa. Data la natura senza precedenti e incerta della crisi pandemica, era chiaramente giustificato che la Fed si impegnasse a fare ‘tutto il necessario’ per stimolare e supportare la ripresa economica". Tuttavia, man mano che l’outlook si normalizza, "potrebbe essere il momento di chiedersi a posteriori se gli stimoli non siano stati più di quanto fosse realmente necessario. In tal caso - spiega il Cio di BlueBay - avrebbe senso invertire la tendenza, per evitare di dover inasprire le politiche in modo troppo aggressivo a un certo punto in futuro, se si arrivasse davvero a un surriscaldamento economico. Sotto molti aspetti, nel 2020 il Fomc ha preferito rischiare di eccedere piuttosto che fare troppo poco, come un golfista che preferisce tirare troppo forte che troppo piano quando deve superare un bunker".
"Crediamo - evidenzia l'esperto - che la Fed seguirà i dati e che i mercati dovrebbero prestare più attenzione alle prossime letture. I mercati hanno beneficiato del fatto che la Fed abbia stampato moneta a raffica e potrebbero essere scontenti quando ciò verrà meno. Tuttavia, la Fed ha il compito di rispettare il proprio mandato, non di far felici gli investitori, e ciò potrebbe diventare sempre più evidente più avanti nel corso dell’estate".
In particolare il Cio di BlueBay si dice convinto che "la Fed inizierà le discussioni sulla riduzione degli acquisti al meeting di Jackson Hole ad agosto, con un annuncio sul taper all’incontro del Fomc di settembre. Ci aspetteremmo anche che due o tre membri della Fed cambino le proprie aspettative sul rialzo dei tassi anticipandole di alcuni mesi e che quindi il dot plot si modifichi arrivando a segnalare il primo rialzo alla fine del 2022 e un totale di tre rialzi nel 2023" conclude Dowding..