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Fed, Payden & Rygel: "atteso rialzo dei tassi di 25 punti base" / IL COMMENTO
"Inflazione, crescita del salari e forza del dollaro alla base della stretta monetaria"
Inflazione, crescita del salari e forza del dollaro dovrebbero indurre la Fed ad avviare un inasprimento della politica monetaria con un rialzo dei tassi di 25 punti base. Lo segnala Jeffrey Cleveland, Chief economist di Payden & Rygel.
"Con i livelli dei prezzi del petrolio più alti dal 2008, l’oro in aumento e il dollaro forte rispetto all’euro, la Fed sembra essere in una posizione più favorevole rispetto alla Bce per avviare un inasprimento della politica monetaria e Powell ha dichiarato l’intenzione di procedere su questa strada nonostante le tensioni geopolitiche" afferma Cleveland, sottolineando che "la Bce si trova invece in una situazione diversa, a causa della vicinanza delle tensioni e di livelli di inflazione più contenuti e guidati dall’energia. Inoltre, in Europa non stiamo assistendo ad una dinamica salariale altrettanto forte, quindi sembra più probabile che la Bce sarà molto più lenta nell’irrigidimento della politica monetaria rispetto alla Fed".
Se "l’ultimo rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti ha evidenziato il fatto che siano stati 12 mesi complessivamente positivi per la crescita dei posti di lavoro (quasi 600.000 in media negli ultimi tre mesi)" ci sono però sul tavolo alcuni temi che preoccupano gli investitori, a partire dalla crescita negativa dei salari reali, l’appiattimento della curva dei rendimenti che "nei tre o quattro cicli precedenti ha solitamente preceduto un rallentamento economico, così come l’inversione della curva ha solitamente preceduto una recessione" fa presente l'esperto. Un altro dato che rende nervosi gli investitori è rappresentato dall’aumento del prezzo del greggio in un breve periodo di tempo, "che spesso anticipa l’arrivo di una recessione".
Anche per quanto riguarda l’inflazione, "il quadro è ancora piuttosto preoccupante, con l’inflazione core a livelli elevati che, presumibilmente, continueranno a salire, spingendo i banchieri centrali ad intervenire, quando invece, se avessimo avuto uno shock dell’offerta come quello attuale in qualsiasi altro periodo, con il prezzo del greggio in aumento, sarebbe stato più prudente per la Fed limitarsi ad attendere". Insomma, "il tema chiave che dovrà essere affrontato dal meeting della Fed di oggi è quello di un possibile aumento di 25 o di 50 punti base nel mese di marzo. Sembra più probabile che l’aumento possa essere di 25 punti base" conclude Cleveland.