- Economy
In Cina segnali contrastanti per l'economia (Intesa Sp)
Esportazioni sostengono la crescita, ma da restrizioni Covid e debolezza mercato immobiliare limitazioni a ripresa
Numeri superiori al consenso in Cina a ottobre per quanto riguarda la produzione industriale e le vendite al dettaglio. A sostenere la crescita sono le esportazioni e un ulteriore rallentamento degli investimenti fissi, che risentono della debolezza del mercato immobiliare. Quest’ultima influirà ancora negativamente sulla dinamica della produzione e degli investimenti totali nei prossimi mesi, mentre la strategia di tolleranza zero sul Covid-19 continuerà a limitare la ripresa dei consumi e dei servizi. E' quanto emerge dal focus che la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo dedica alla Cina.
Sul fronte della pandemia, il Paese, evidenzia la ricerca, sta affrontando una nuova ondata che ha portato i casi attivi a 1350 il 13 novembre, da un minimo di 492 il 20 di ottobre, e che ha interessato diverse provincie. La situazione è in miglioramento da metà novembre anche se l’aumento dei casi nel porto di Dalian (Liaoning) potrebbe sfociare in misure ulteriormente restrittive fino alla chiusura dello stesso porto, come già avvenuto in altre zone nei mesi scorsi. La dinamica della produzione industriale è accelerata da 3,1% a/a in settembre a 3,5% a/a in ottobre a dispetto di attese di quasi stabilità (consenso Bloomberg 3,0%). Indicazioni miste arrivano dal mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione urbano è rimasto invariato a 4,9% in ottobre e in moderato miglioramento dal 5,1% in agosto; i nuovi occupati urbani sono saliti del 12,3% nei primi dieci mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso ma in media restano ancora in calo del 2,5% rispetto al 2019 e la dinamica tendenziale è tornata negativa da settembre.
Anche se per ora Evergrande è riuscita ad evitare tecnicamente il default pagando le cedole dei titoli in dollari entro il periodo di grazia, altre imprese meno grandi sono invece fallite e le condizioni finanziarie nel mercato delle emissioni in dollari si sono nettamente ristrette.
La dinamica delle esportazioni, pur registrando una modesta decelerazione a 27,1% a/a in ottobre da 28,1% a/a in settembre, è rimasta sostenuta e superiore a quella delle importazioni. Le esportazioni verso l’Unione Europea sono state in netta accelerazione (da 28,6% a/a in settembre a 44,3% a/a in ottobre), seguite da quelle verso Giappone e area ASEAN6, mentre sono invece decelerate verso gli USA. L’accelerazione delle importazioni è stata minore, da 17,6% a/a in settembre a 20,6% a/a in ottobre, e inferiore alle aspettative di consenso. Le importazioni dalla UE sono scese dello 0,7% a/a in ottobre, dopo un aumento dell’1,1% a/a in settembre, seguite da una frenata delle importazioni dagli USA (da 16,6% a/a in settembre a 4,6% a/a in ottobre).