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In rialzo le Borse europee, mentre proseguono i botta e risposta sui dazi
Le principali piazze finanziarie del Vecchio Continente terminano in territorio positivo, sostenute dal rallentamento dell’inflazione USA e dai segnali di tregua in Ucraina. Il FTSE MIB di Milano ha registrato una crescita dell’1,61%, chiudendo a 38.307,11 punti, dopo aver toccato un massimo di 38.379,86. Anche l'Euro Stoxx 50 ha chiuso in territorio positivo, segnando un aumento dello 0,97% a 5.361,35 punti. Il DAX tedesco ha guadagnato l’1,56%, mentre il CAC 40 francese è avanzato dello 0,59%. Il FTSE 100 britannico ha chiuso a 8.540,97 punti, con un incremento dello 0,53%. Il BEL 20 di Bruxelles ha guidato i rialzi con un progresso del 2,09%, seguito dalla Borsa di Budapest (+2,18%). L’IBEX 35 spagnolo è stata l’unica piazza negativa, perdendo lo 0,57%. Negli Stati Uniti, il Dow Jones ha chiuso in calo dello 0,20%, scendendo a 41.350,93 punti. Al contrario, l’S&P 500 ha registrato un rialzo dello 0,49%, mentre il Nasdaq ha guadagnato l’1,22%, trainato dal settore tecnologico. L’indice Russell 2000, che rappresenta le small cap, ha chiuso poco sopra la parità (+0,09%), mentre l’indice di volatilità VIX è rimasto stabile a 24,23 punti. Il differenziale BTP-Bund si attesta a 111 punti base, con il rendimento del decennale italiano stabile al 4%. In risposta ai recenti dazi del 25% imposti dagli Stati Uniti su acciaio e alluminio europei, l'Unione Europea ha annunciato misure di ritorsione per un valore complessivo di 26 miliardi di euro. Queste misure, descritte come "rapide e proporzionate", saranno implementate in due fasi: la prima prevede la scadenza delle contromisure precedentemente sospese, mentre la seconda introdurrà nuove tariffe su una vasta gamma di prodotti statunitensi, tra cui barche, bourbon, motociclette e articoli industriali e agricoli. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha sottolineato che queste azioni mirano a proteggere le imprese e i consumatori europei, pur rimanendo aperti al dialogo con gli Stati Uniti per trovare soluzioni negoziate. Parallelamente, la Cina ha annunciato l'intenzione di adottare "tutte le misure necessarie" per salvaguardare i propri interessi in risposta ai dazi statunitensi. Sebbene non siano stati specificati dettagli sulle contromisure cinesi, è evidente la determinazione di Pechino a proteggere la propria economia dalle azioni commerciali statunitensi. Inoltre, dopo aver inizialmente annunciato un raddoppio delle tariffe sull'acciaio e alluminio canadese, portandole dal 25% al 50%, il presidente Trump ha successivamente ritrattato questa decisione. Nonostante ciò, il Canada ha risposto imponendo dazi su prodotti statunitensi per un valore di 20 miliardi di dollari, dimostrando la propria fermezza nel difendere gli interessi nazionali.