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Innovatec tramite Aiki+ entra nel capitale di Igers. Obiettivo, la circolarità degli scarti tessili

Haiki+ subholding di Innovatec (quotata a Piazza Affari), tramite la controllata Haiki Recycling, entra nel capitale di Igers, società attiva nel riciclo di scarti e rifiuti provenienti dal circuito del tessile. L’operazione, che avverrà con un aumento di capitale riservato pari 700mila (integralmente versato), è finalizzata "a fornire le risorse finanziarie, tecniche ed operative affinché veda la luce il primo impianto integrato in Italia per il riciclo di scarti e rifiuti tessili finalizzato al recupero di fibre naturali e sintetiche da reimmettere nel circuito produttivo".

L'impianto sorgerà a San Pietro Mosezzo, in provincia di Novara. In corso l'iter autorizzativo. Il nuovo impianto, che sta iniziando l’iter autorizzativo presso la provincia di Novara, è progettato per trattare fino a 25.000 tonnellate all'anno di rifiuti tessili, siano essi scarti provenienti dall’industria tessile o indumenti provenienti post-consumo, andando a valorizzare una risorsa che, altrimenti andrebbe perduta in quanto avviata a smaltimento oppure a canali di esportazione verso l’estero. L’impianto sancisce la decisa volontà del gruppo Haiki di investire nel settore del recupero del tessile, una delle verticali ritenute di maggiore interesse per il gruppo che è già presente in questo settore grazie al consorzio Cobat Tessile che ha visto la luce oltre un anno fa e che nel tempo ha raccolto adesioni da oltre 80 produttori nazionali, in attesa della pubblicazione del regolamento europeo EPR per il tessile.

L’impianto impiegherà soluzioni tecnologiche all’avanguardia nel riconoscimento ottico dei rifiuti e conseguente sorting completamente automatizzato delle varie tipologie di fibre contenuti negli scarti tessili, sviluppato dal partner tecnico Tomra. Le attività di lavorazione presso l'impianto permetteranno di lavorare qualsiasi tipologia di scarto tessile e di indumento proveniente dal post-consumo, recuperando le fibre contenute con l’intento di generare nuove fibre naturali da riutilizzare per la produzione di capi d’abbigliamento e tessuto-non-tessuto dalle fibre sintetiche per l’impiego nel settore delle imbottiture.

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