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Italcer, in due anni il 10% dei ricavi da Advance, il supermateriale che combatte il coronavirus
Verdi, "con Draghi il Paese entrato in sicurezza"
Advance, il supermateriale antibatterico lanciato da Italcer lo scorso anno (il cui brevetto è stato depositato nel 2019), assicurerà al gruppo il 10% dei ricavi dei prossimi due anni. Dopo alcuni mesi di test effettuati dal Tile Council of North America (Tcna), è stata confermata la capacità del materiale ceramico di combattere diverse tipologie di batteri e di svolgere un’attività antinquinante per l’azione fotocatalitica, attestata dall’Università di Torino, con una riduzione in 3 ore del 20% degli NOx - i principali agenti inquinanti derivati dai gas di combustione di auto e produzione industriale. "E' una nuova generazione di ceramiche per pavimenti e rivestimenti che siamo fiduciosi entrerà sempre più nei progetti di architettura contemporanea”, spiega a Luxury&Finance Graziano Verdi, amministratore delegato di Italcer. “Con Advance in 30 minuti, anche al buio, i coronavirus vengono ridotti del 90% e, sempre al buio, in 8 ore del 99%, come anche indicato sul nostro sito internet https://www.advanceceramic.it/”. “Il risultato è talmente significativo che riteniamo che consumatori e distributori possano essere molto interessati a sviluppare sempre più attività con i nostri rivestimenti. Abbiamo attese positive: prevediamo che in due anni il 10% dei ricavi saranno realizzati proprio con Advance. Un bel salto avanti”. L'hub Italcer, oggi sesto gruppo italiano nel comparto di riferimento, creato nel 2017 dal Verdi, insieme ad Alberto Forchielli e Lorenzo Stanca del Fondo Mandarin Capital Partners, conta 587 dipendenti, ricavi aggregati per circa 200 milioni di euro e oltre 32 milioni di euro di Ebitda e prevede investimenti per ulteriori 10 milioni l’anno nel prossimo triennio, dopo che nei tre passati ha investito oltre 25 milioni in Industry 4.0. In particolare, guarda alla crescita internazionale: "la Spagna è la prossima possibile tappa nella prima parte del 2021 e poi lo stabilimento americano: un tema che affronteremo verso la fine del 2022/inizio 2023, per realizzarlo entro il 2024”. Per il futuro Verdi esprime fiducia: "penso che, nelle condizioni date, siamo molto fortunati ad avere Mario Draghi che rappresenta la sintesi della migliore Italia: ha guidato Banca d’Italia, la Bce, non ha fatto sconti a nessuno rispetto a sani principi economici e finanziari e credo che la gestione dei 209 miliardi di euro del Recovery Fund in mano sua siano di buon auspicio per uscire meglio da questa situazione. Tutti dobbiamo tenere conto del fatto che si esce da una pandemia le cui dimensioni erano inimmaginabili fino a pochissimo tempo fa”. "Il dramma - fa notare - lo si legge nel numero dei morti, ma anche le industrie sono state toccate in modo fortissimo. Impatti residuali rimarranno anche in futuro. Tuttavia, con l’onere che si è assunto Mario Draghi, ritengo che il nostro paese sia entrato in sicurezza. Rispetto a due mesi fa, se questa è la domanda, siamo messi molto meglio”. In relazione agli incentivi fiscali messi in campo per sostenre il settore, "il cambio di governo obbligherà a scrivere regole più chiare" evidenzia- e auspica - l'ad di Italcer. "Riguardo al nostro settore e agli incentivi relativi sono pochissime le persone e le imprese di costruzione che hanno capito bene come funziona il super bonus. Esiste comunque la possibilità concreta che la seconda parte dell’anno sia di grande spinta. Prevedo una curva positiva per il Paese e il settore. Del resto, il peso dell’edilizia sul Pil è molto importante”.