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La nozione dei '5 fragili' è superata, investitori considerino diversamente mercati emergenti / IL COMMENTO
White (Columbia Threadneedle Investments), la domanda interna e non l'export il nuovo trend
Il principale trend di lungo periodo per i mercati emergenti sarà la transizione da una crescita principalmente trainata dall’export a un’economia spinta dalla forza della domanda interna. Dara White, responsabile globale azioni mercati emergenti di Columbia Threadneedle Investments, Ed è tempo che "gli investitori considerino i mercati emergenti in un’ottica diversa", perché vengono meno le fragilità del passato.
White sottolina in particolare che, ovviamente, tutto ciò "non significa che il mercato non reagirà ai timori per il tapering della Fed e si porrà le domande solo dopo, ma quando si porrà le domande, troverà nei mercati emergenti risposte molto migliori che in passato". Per quanto riguarda la Cina "stiamo assistendo a un ciclo regolamentare che è iniziato fine 2020. Possiamo aspettarci che ciò continuerà fino alle elezioni dell’anno prossimo e che il governo si focalizzerà sull’idea di prosperità comune. Riteniamo che l’intenzione non sia quella di smantellare il settore privato e che molti degli obiettivi strategici corrispondano in realtà ai desiderata delle economie occidentali, ad esempio la riservatezza dei dati e la riduzione delle pratiche monopolistiche". Sul fronte delle relazioni Usa-Cina, "prevediamo che la posizione dell’amministrazione Biden rimanga invariata, dato il sostegno bipartisan accordato alla sua politica nei confronti di Pechino, e l’amministrazione dovrebbe avere anche il supporto dei paesi alleati". Attenzione anche al tema dei dazi, dal momento che il Segretario al Tesoro Usa Janet Yellen "sta esplorando la possibilità di ridurre i dazi dell’era Trump per cercare di attenuare in parte le spinte inflazionistiche".
"Sebbene l’ottimismo sui vaccini abbia alimentato la fiducia degli investitori a livello mondiale, prevediamo che persisteranno difficoltà di distribuzione nel breve termine. Continuiamo a monitorare - spiega White - la portata delle nuove ondate di contagio su scala globale, valutando il rischio di nuove varianti. Contestualmente, le prospettive di inflazione restano un punto centrale sia per i mercati emergenti sia per quelli sviluppati, in quanto le banche centrali potrebbero iniziare a ridurre l’accomodamento monetario. Va detto che i timori legati al tapering da parte della Federal Reserve hanno ancora un impatto sul sentiment relativo alle economie emergenti. Nel 2013, i '5 fragili' sono stati identificati come i paesi più a rischio, in parte a causa dei loro ampi disavanzi correnti. Ciò pesa ancora sugli investitori in certa misura. Tuttavia, la nozione dei '5 fragili' è superata, in quanto ormai solo la Turchia sembra vulnerabile". Anche la "dipendenza del mondo emergente da quello sviluppato sta venendo meno, grazie alla maggiore domande interna, che rafforza la capacità di tenuta nei confronti di forze esterne, allo sviluppo di mercati obbligazionari locali e alla stabilizzazione del differenziale dei tassi di interesse tra gli Stati Uniti e le economie emergenti. Pertanto, i punti di debolezza sono migliorati".