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Lavoro Usa, deludono i dati. Per la Fed si apre un vero e proprio dilemma
Cesarano, "riunione del 22 settembre potrebbe rivelarsi non decisiva"
Ai minimi negli Usa la creazione di nuovi posti di lavoro: sono stati 235.000 in agosto (consenso 730.000) sono la cifra più bassa degli ultimi sette mesi. Un dato che, secondo Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte, "evidenzia complessivamente ancora una bassa propensione da parte dei potenziali lavoratori a ricercare attivamente occupazione, malgrado gli incrementi salariali che si stanno materializzando".
Il numero è in buona misura spiegato soprattutto dal comparto servizi, in particolare il settore leisure&hospitality che ad agosto non ha creato posti di lavoro. Allo stesso tempo la pubblica amministrazione ha smesso di creare posti di lavoro, con un calo di 8000 unità. La dinamica salariale, nota Intermonte, ha registrato un marcato incremento, molto al di sopra delle attese, portando la crescita dei salari orari a/a al 4,3%, massimo da marzo. Infine, il tasso di partecipazione è rimasto invariato al 67,1%.
"Complessivamente - sottolinea Cesarano - emerge protagonista la carenza di lavoratori soprattutto in alcuni comparti che gli incrementi salariali che si stanno materializzando ancora non sono in grado di fronteggiare. La reazione in parte controintuitiva del mercato di breve (tassi in rialzo con aspettative di inflazione che stanno iniziando a risalire sul comparto a lungo termine) segnala il timore che la Fed, sotto la spinta dei falchi, possa mettere in discussione l’ipotesi di inflazione temporanea, a causa del rischio della spirale salari/inflazione. Per la Fed appare aprirsi uno scenario di potenziale dilemma di politica monetaria: cosa tenere in maggiore considerazione, i segnali di rallentamento (anche occupazionale) o la dinamica dell’inflazione?"
Il dilemma, fa presente l'esperto, può "portare la Fed a prendere tempo rinviando le scelte sul tapering agli ultimi mesi dell’anno. La riunione del 22 settembre pertanto potrebbe rivelarsi ancora non decisiva, sebbene sia probabile che, fino ad allora, le voci dei falchi del board si faranno sentire in modo più forte chiedendo un avvio celere del tapering. In questo contesto l’ipotesi di temporaneo rialzo dei tassi + steepening della curva tra settembre ed ottobre rimane confermata".