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ll Turismo e Covid. Il lusso di non fermarsi
Ecco che cosa hanno raccontato a Luxury&Finance i responsabili di Palazzo di Varignana e Falkensteiner Hotels and Residences, due realtà specializzate nell’accoglienza super lusso che hanno trasformato lockdown e restrizioni prolungate in momenti per ripensare un business già ben avviato.
Con l’arrivo della primavera si ricomincia a pensare alle vacanze, per quanto l’agenda dettata dal Covid che ci accompagna da ormai più di un anno non consenta di programmare nulla con troppo anticipo. E nonostante sia fra i settori più colpiti dalla crisi, il turismo di lusso si organizza e guarda avanti. “Non abbiamo mai chiuso, se non quando l’Italia tutta si è fermata lo scorso anno, precisamente dal 17 marzo al 25 maggio”, spiega Vittorio Morelli, general manager di Palazzo di Varignana, struttura super lusso del bolognese, sulle colline verso Imola e la Romagna. Basta dare un’occhiata al sito per intuire un complesso ricettivo che va ben oltre il semplice hotel: 140 camere con numerose suite distribuite in diverse unità, a partire da una villa settecentesca; quattro ristoranti, una collezione privata d’arte, una spa da 3800 metri quadrati, nove fra piscine esterne e interne, un nuovissimo Medical Centre pronto ad accogliere gli ospiti anche per la seconda Pasqua col Coronavirus. Ma come? Non era tutto chiuso? “La chiusura delle strutture non è mai stata imposta”, ricorda Morelli, “e dal secondo semestre 2020 a oggi noi abbiamo deciso di non chiudere più: da un lato, perché “piante e impianti” necessitano comunque di cure e manutenzioni quotidiane; dall’altro perché la presenza degli ospiti è vitale. Siamo qui per accogliere al meglio, d’altronde. Durante l’estate abbiamo avuto un buon riscontro, anche considerando che il 95% degli ospiti è arrivato dalla nostra regione. In autunno, poi, ci siamo concentrati sulla cura dei nostri clienti long stay (che vivono presso la struttura, ndr) e dei clienti corporate che ci avevano già scelti in tempi pre-Covid e che ci hanno affidato eventi aziendali importanti. E non solo non ci siamo fermati: abbiamo anche dato il via a un imponente cantiere per ristrutturare altre tre ville e far nascere così 21 nuove camere, che confidiamo di inaugurare nel 2022”. Casi di contagio? “Nessuno”, garantiscono. Non solo il resort ha messo in campo tutte le misure necessarie per proteggere il personale e gli ospiti, ma soprattutto a Varignana il distanziamento sociale è più che garantito: l’outdoor ha un’estensione di circa 330 ettari, che comprendono un giardino ornamentale, vigneti, campi coltivati per la produzione a km 0 dei quattro ristoranti (di questi sì, tre temporaneamente chiusi) e un uliveto che rende la struttura il più grande produttore di olio di oliva in Emilia-Romagna.
Un luogo perfettamente in linea con le tendenze turistiche per l’anno in corso, annunciate qualche settimana fa dall’Osservatorio Bit – Borsa Internazionale del Turismo: anche nel 2021 risulterà vincente il turismo di prossimità, in versione open air e nella natura. Secondo lo stesso studio, l'Italia resta peraltro in vetta alle mete desiderate dai turisti di tutto il pianeta e i viaggi nel nostro Paese saranno orientati su un turismo "su misura", di lusso, per piccoli gruppi, alla scoperta di città e borghi minori, colline ed entroterra, oltre agli inossidabili mare, isole e città d'arte. Stessa strategia messa in campo dal Falkensteiner Hotels and Residences, parte della holding internazionale Fmtg, realtà internazionale nata 60 anni fa da una piccola pensione dell'Alto Adige che comprende attualmente 31 tra hotel, appartamenti e un camping resort di lusso, distribuiti in sette Paesi europei. Nonostante ritardi, cancellazioni e una “burocrazia paralizzante come in nessun altro paese”, sostiene il Ceo Otmar Michaeler, il gruppo ha sempre mantenuto la barra dritta su progetti di gran classe, decidendo di comunicare sei nuove aperture in Italia il 10 giugno scorso, appena una settimana dopo la riapertura degli spostamenti fra le regioni. Falkensteiner Club Funimation Garden Calabria e Falkensteiner Hotel & Spa Anterselva in parte rinnovato hanno aperto a luglio 2020, mentre lo strepitoso Falkensteiner Hotel Kronplatz, un Cinque Stelle dedicato agli appassionati dello sport (a patto che abbiano almeno 14 anni) è stato inaugurato ufficialmente lo scorso 17 dicembre, alla vigilia di una stagione sciistica che non è mai potuta partire. Prossimo all’inaugurazione il Falkensteiner Family Resort Lido, che sta trasformando la primissima struttura del gruppo a Casteldarne (BZ) in un super resort per famiglie, e il grandioso complesso Jesolo Living Apartments, 42 elegantissimi appartamenti pronti a ribaltare completamente la prospettiva sulla località di mare veneta, conosciuta per lo più per un turismo decisamente più cheap. Di questi, 26 saranno suite vendute in formula hotel al Falkensteiner Resort and Spa Jesolo, che vedrà anche un nuovissimo ristorante à la carte - Hoku Restaurant and Loungebar - un ristorante interno - Artigiani - e l’ingrandimento della Spa fino a 2.ooo metri quadrati. Un azzardo? “Tutt’altro”, sostiene Michaeler: “Abbiamo creato un’offerta di qualità dove mancava. Per attrarre un certo tipo di clientela – soprattutto dall’estero – ci vuole un certo tipo di struttura. Il nostro Paese è già un lusso, con il suo inestimabile patrimonio artistico, culturale e naturalistico, ma non possiamo pensare che basti di per sé. Per troppo tempo la qualità delle strutture e la sua definizione non è stata limpidissima e durante un recente webinar dedicato al turismo sono stato molto chiaro in merito: bene pensare a digitale e sostenibilità, ma non possiamo dimenticare l’impegno a realizzare strutture belle veramente”. E certo quando si scorre la lista degli architetti che mette mano ai progetti Falkensteiner e si vedono le foto di quanto realizzano si capisce che c’è davvero un passo speciale nella visione di queste strutture.
“La pandemia ha certamente permesso di soffermarci sulle problematiche dell’overtourism, cioè il sovraffollamneto di alcune località turistiche che sono strettamente collegate anche al concetto di esclusività e quindi di lusso”, racconta Elena David, che ha voluto il webinar citato da Michaeler nell’ambito del progetto incentrato sul turismo che coordina per AICEO (Associazione Italiana dei Ceo, che ha anche presieduto dal 2011 al 2017) grazie alla sua consolidata esperienza di top manager nel settore alberghiero da almeno 30 anni. Quali sono le chiavi di lettura positive di questo momento storico così incerto? “Si è aperto un dibattito importante a cui stanno partecipando le istituzioni di città simbolo come Venezia e Firenze ma l’idea da sviluppare è quella di un turismo slow, dove il viaggiatore dedica più tempo a conoscere non solo piazze e monumenti ma il vivere e la cultura italiana attraverso l’arte anche dei musei minori, la musica, l’artigianato, l’enogastronomia di qualità, con scorribande nelle cosiddette secondary destinations, spesso in grado di esprimere in modo diretto e più genuino il lifestyle italiano.”
Fino a questo momento, comunque, anche le strutture più solide hanno “dovuto” beneficiare degli aiuti stanziati dal governo, a partire dalla Cig, come confermano Morelli e Michaeler. Una volta passata questa burrasca, quando il vaccino avrà ristabilito almeno in parte le dinamiche degli spostamenti cui eravamo abituati, che cosa sarà il nuovo lusso? Simona Lollini, Marketing Manager di Palazzo di Varignana non ha dubbi: “Il vero lusso, per gli ospiti che sono venuti a trovarci, è stato respirare senza mascherina e cammianare liberamente nel verde. Quello che prima sembrava scontato e accessorio è diventato centrale e ci ha fatto capire che dall’esperienza di lusso le persone vogliono portare a casa una nuova consapevolezza di sé e della propria salute. Così abbiamo deciso di ampliare i nostri percorsi benessere con esperti dedicati al sonno e all’alimentazione, offrendo consulenze ad hoc per ristabilire il proprio equilibrio e, soprattutto, imparare a mantenerlo anche una volta rientrati, quando la struttura non c’è più ma ha lasciato un’esperienza importante”. Strategie analoghe quelle messe in campo dalle strutture di Falkensteiner, ad esempio con il concept Acqua Pura, legato al nostro elemento fondante declinato secondo bioritmi e stagionalità, spiega Alessandra Niada, responsabile marketing per l’Italia. “Il lusso”, l’ha detto bene Michaeler, "è il nostro Paese” e i turisti che arrivano dall’estero vogliono imparare da noi come si può vivere godendosi la vita. Certo, quando saremo riusciti a migliorare l’organizzazione e a ridurre drasticamente la burocrazia una bella vacanza di lusso ce la potremo davvero concedere. Speriamo vaccinati, per giunta".