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Mario Valentino cresce e conquista nuovi mercati
Giunto alla quarta generazione di eredi, lo storico calzaturificio napoletano Mario Valentino, per la collezione principale dedicata alla prossima primavera estate, ha rivisitato il sandalo del 1954 composto da tre fili di corallo che avvolgono il piede, protagonista della copertina di Vogue Francia e ora esposto al museo della calzatura Bally di Schoenenwerd in Svizzera. Per questa stagione è stato riproposto con nuovi materiali preziosi, fondendo ancora una volta l’arte gioielliera con quella calzaturiera. Non solo sandali raso terra: tacchi altissimi per sandali in pelle lamé e lussuose decolleté dai colori vivaci. Valentino, marchio in uso dall’azienda dai primi del 900, oggi rivolto alla scarpa sportiva, sia per uomo sia per donna, propone le espadrillas, utilizzando lo storico tessuto monogram, lavorato con stampa laser su canvas. “Noi della quarta generazione, siamo molto sensibili al tema ambientale, per cui dalla scorsa stagione abbiamo inserito una capsule Eco Friendly: per la S/S 23 abbiamo lavorato su canvas grezzi con colorazioni completamente naturali, mentre la suola è realizzata in plastica riciclata, che contribuisce a dare l’effetto di un trattamento particolare. Le solette sono in microfibra naturale, ogni elemento è certificato. Lavoriamo con calzaturifici marchigiani e campani, che ci consentono di presentare sul mercato ogni anno nuove lavorazioni: per esempio è presente in collezione una ballerina che sembra realizzata in pelle, ma in realtà è in microfibra”, spiega a Luxury&Finance Giulia Valentino, che all’interno dell’azienda di famiglia si occupa di comunicazione e marketing. La tradizione artigianale viene dunque unita a best seller di stagione, sintetizzandosi per esempio nella scarpa Valentino Bounce, che rientra tra alcuni modelli genderless, proposti in un range di numeri che va dal 35 al 46.
Il mercato principale? "In realtà è tutto il mondo: in America, dove siamo presenti attraverso il wholesale, vendiamo soprattutto sneakers Valentino. In Asia operiamo da tempo, così come negli Emirati Arabi, che sono entrambi mercati importanti, mentre con la Russia abbiamo recentemente iniziato ad operare”, commenta Giulia Valentino. Per il futuro, il brand potrebbe approdare in Cina: “è un paese che stiamo valutando, ma senza troppa fretta, in quanto è un mercato che rischia di saturarsi in fretta. Magari penseremo a opzioni come Australia e Nuova Zelanda”. “I canali digitali funzionano, ci stiamo aprendo da poco all’online e lavoriamo con varie piattaforme, ma il main brand è più lento perché più difficile da raccontare alle nuove generazioni. Invece il marchio Valentino ha un proprio e-commerce, su cui puntiamo maggiormente. Indubbiamente il retail è prevalente per Mario Valentino, mentre per la linea Valentino lavoriamo molto con il wholesale: siamo distribuiti in Inghilterra, Francia, Portogallo, Olanda, Svizzera, Tunisia, Turchia, Iran, in maniera diretta senza licenze e ogni stagione acquisiamo territori e clienti. Possiamo dire che ad oggi il 2022 sta andando bene, siamo in crescita”.