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Mobile, export verso Usa giù del 9,5%; verso la Cina -17,6%

Feltrin, "nuova direzione di marcia dei mercati. Bisogna prenderne atto"

Primi segnali di allarme, per quanto messi in preventivo, per la filiera del legno arredo italiana. Se nel complesso l'export tiene (nei primi tre mesi dell'anno -0,3% a 4,98 miliardi di euro), il segmento 'mobili' certifica un brusco calo delle esportazioni verso gli Usa (-9,5%) e verso la Cina (-17,6%). "Se i dati della filiera possono essere moderatamente rassicuranti grazie a un trimestre stabile che vede Lombardia e Veneto trainare i risultati, è l’export dei mobili che dà qualche segnale poco confortante e che ha trovato riscontro anche nei dati sulla produzione industriale di maggio 23 su maggio 22, con un -17,4 per il legno e un -8,5% per il mobile" commenta Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo. "Un calo che possiamo dire fisiologico dopo due anni che definire eccezionali è un eufemismo. Ma non possiamo far finta di non vedere come i mercati di punta del nostro Made in Italy si stiano riposizionando. Gli Usa, pur rimanendo il secondo Paese registrano un -9,5%, la Germania slitta al terzo posto e la Cina, ancora al settimo posto, registra un -17,6%". "Campanelli d’allarme? Forse non ancora così evidenti - conclude Feltrin - ma indicativi di una direzione di marcia di cui le aziende è indispensabile prendano coscienza quanto prima. In tal senso, accogliamo positivamente l'imminente presentazione dei nuovi bandi Simest a valere sul Fondo 394, a cui la Federazione ha collaborato con proposte concrete. Servono infatti misure efficienti per favorire l’internazionalizzazione delle imprese e l’apertura verso mercati fino ad ora poco esplorati. Penso agli Emirati Arabi e all’Arabia Saudita. Diversificare e aprire nuove rotte sono le parole d’ordine per affrontare un mercato ormai lontano dalle certezze del passato”.

Tornando ai numeri della filiera, la Lombardia si conferma prima regione per valore esportato con 1,2 miliardi di euro (29% sul totale), in aumento del 3,9% sul primo trimestre 2022. Il Veneto (+1,3%) mostra un valore esportato pari a 991 milioni di euro, mentre il Friuli Venezia-Giulia con 581 milioni di euro segna una flessione (-3,8%). Sono le Marche, al quinto posto, con 242 milioni di euro esportati, a registrare la crescita più consistente (+11,1%) mentre la Puglia, in ottava posizione con 105 milioni di euro esportati segna quello che è il calo più marcato (-20,8%). Treviso (-0,6%) e Pordenone (-2,8%) nonostante il segno negativo si confermano le prime due province in termini di export della filiera legno-arredo; seguono Monza e Brianza e Milano, in crescita rispettivamente del +2,3% e del +9,6%. 

I mobili, che sono la punta di diamante, vedono un export di circa 3 miliardi di euro e un + 0,3% rispetto al primo trimestre 2022 che corrisponde a un andamento pressoché stabile. Nella top ten dell’export di mobili è la Francia ad aggiudicarsi il primo posto con un +5,4%, Germania + 4,6%, Regno Unito a +3,1%. La Russia -24,2%, mentre l’Arabia Saudita  +27,2%, Kuwait con un + 28,2%. Di Cina e Usa si è detto. Con quasi 820 milioni di euro di export di mobili la Lombardia mantiene il suo primato sulle altre regioni e registra una crescita del 2,7% rispetto ai primi tre mesi del 2022. Le esportazioni di mobili del Veneto (785 milioni di euro; +1,1%) crescono in maniera decisa in Francia.  (+16,2%)Le esportazioni di mobili del Friuli Venezia-Giulia con 488 milioni di euro segnano un arretramento pari al 3%. Le Marche (166 milioni di euro; +13,5%) crescono verso i primi mercati (Francia +17,8%, Stati Uniti +5,3% e Germania +31%). A livello provinciale, anche per il mobile è Treviso la provincia che esporta di più (478 milioni di euro; stabile a -0,6%) seguita da Pordenone (-3,3%), Ma sono Monza e Brianza, Como e Milano insieme a registrare la crescita maggiore rispetto ai primi tre mesi del 2022 (+4,1%).

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