Moncler cresce nel 2019, ma ora Coronavirus spaventa. Ruffini, contromisure

Crescere, evolvere senza paura, cambiare strada, intraprendere nuovi e arditi sentieri. Restando però fedeli a se stessi. Questa la chiave del successo di Moncler degli ultimi anni per dirla con il suo presidente e amministratore delegato, Remo Ruffini, che anno su anno, mette a segno risultati in costante crescita. Anche il 2019 è stato un anno positivo: ricavi a doppia cifra che superano 1,6 miliardi di euro (+15%), Ebitda superiore al 35% e una cassa che tocca i 663 miioni di euro. L'utile è di 361,5 milioni di euro, in crescita del 9%. 

Tutti i mercati riportano il segno 'più', Italia compresa. Addiruttura nel quarto trimestre segna +21% e questo grazie al canale retail e al digitale. In Emea +14% i ricavi con una accelerazione nel 4Q. A guidare l'andamento positivo sono Regno Unito, Germania e Francia. Cina e Corea guidano l''Asia e Resto del Mondo', ma anche il Giappone tiene, nonostante un rallentamento atteso e dovuto all'aumento dellIva a ottobre. Negativa ancora Hong Kong. Le Americhe crescono del 16% a cambi correnti (11% costanti) con risultati positivi in tutti i canali distributivi.

Aumenta la quota del canale retail che passa dal 76,5% del 2018 al 77,2% del 2019. La rete distributiva monomarca è costituita di 209 punti vendita (al 31 dicembre 2019), in aumento di 16 unità rispetto all'anno precedente di cui 10 negozi aperti nel quarto trimestre. Sono 64 i punti vendita wholesale (+9). Per il 2020? le previsioni sono difficili, "considerata la gravità della attuale situazione legata agli effetti economico e sociali del Coronavirus e l'incertezza relativa alla durata di tale epidemia". Moncler assicura di sapere e volere "proteggere il gruppo da possibili effetti negativi sui risultati di esercizio". Per questo motivo e a questo fine "sono state intraprese azioni per rinviare alcuni progetti e investimenti mantenendo son o quelli essenziali per continuare a rafforzare il brand".