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Negli Usa operazioni di M&A per 1,4 trilioni di dollari nel 2020, in accelerazione nel 2021
EY, tecnologia e servizi finanziari i più interessati dalle operazioni
Mentre il 2020 si è rivelato un anno difficile per le operazioni di fusione e acquisizione, la seconda metà dell'anno vede uno dei maggiori rimbalzi nelle attività di M&A fino ad oggi. Aumenta in particolare il valore delle operazioni dall'inizio del terzo trimestre, una tendenza che dovrebbe continuare anche nel 2021. Lo evidenzia un rapporto di EY, che sottolinea come le aziende facciano affidamento soprattutto sulla presenza di un vaccino contro il Covid-19 e anche su una maggiore certezza geopolitica quale conseguenza dell'esito del voto americano.Secondo l'analisi dell'EY, con un valore complessivo di 1,4 trilioni di dollari, le M&A statunitensi nel 2020 si collocano al di sotto del valore di 1,8 trilioni di dollari del 2019, ma sono ancora al sesto posto relativamente ai valori dei deal post crisi finanziaria del 2007-2008. Gli Stati Uniti rimangono la nazione più attiva a livello globale per quanto riguarda le transazioni, molte delle quali hanno a che fare con società tecnologiche che hanno determinato lo slancio delle operazioni di M&A. Nel corso del 2020, il settore ha registrato 3.171 operazioni per un valore di 447 miliardi di dollari, pari al 32% del valore totale delle operazioni. Poiché continua il forte appetito per il miglioramento del portafoglio prodotti e per gli investimenti in posizioni di R&S, il settore tecnologico appare maturo per la continuazione dell'attività di deal-making nei mesi a venire.
La tecnologia non è stato l'unico settore che ha visto un'impennata di attività di M&A nel corso del 2020. Settori come i servizi finanziari, con 658 operazioni per un valore di 170 miliardi di dollari (+13% a/a dal primo dicembre 2019 al 30 novembre 2020), e i media e l'intrattenimento, con 151 operazioni per un valore di 87 miliardi di dollari (+8% a/a dal primo dicembre 2019 al 30 novembre 2020), sono stati i più importanti. L'impatto economico dei blocchi indotti dalla pandemia ha dimostrato la vulnerabilità di molti settori precedentemente forti, come quello industriale (in calo del 36% a 97 miliardi di dollari rispetto allo stesso periodo del 2019) e quello del consumo (in calo del 38% a 43 miliardi di dollari). E sebbene alcuni settori, come quello delle scienze della vita, abbiano visto un calo del valore delle operazioni anno su anno (-52% a 191 miliardi di dollari rispetto allo stesso periodo del 2019), il numero complessivo di operazioni registrate è aumentato, poiché diverse aziende del settore hanno capitalizzato le opportunità create dalla pandemia e si sono impegnate in operazioni strategiche.
"La combinazione di un costo del capitale storicamente basso e di prezzi azionari solidi ha creato un ambiente maturo per le M&A e stiamo assistendo ad un'acquisizione rapida nella maggior parte dei settori", ha dichiarato , evidenziando che che l'appetito per la scala e la resilienza è uno dei principali motori dell'attività di M&A. "La resilienza richiede di essere al tempo stesso grande e agile, in modo da potersi permettere di orientare le proprie operazioni in base alle necessità durante i periodi di crisi", ha spiegato Brian Salsberg, EY Global Buy and Integrate Leader, evidenziando che che molte delle aziende di maggiore successono sono state quelle che più rapidamente hanno saputo riposizionare il capitale umano, l etecnologie e le risorse laddove erano in quel momento necessarie. Ad esempio, i grandi rivenditori al dettaglio di generi alimentari e i ristoranti con servizio rapido sono stati ottimi esempi di aziende che hanno avuto la capacità di scalare drasticamente le loro attività di e-commerce a differenza delle aziende più piccole che hanno avuto difficoltà ad adattarsi.-
Secondo il documento di Ey, le M&A digitali saranno una priorità di investimento nel 2021 e anche oltre. Mettendo in evidenza l'importanza delle tecnologie digitali, la pandemia è stata un forte catalizzatore per l'accelerazione degli investimenti digitali. Secondo l'EY Digital Investment Index, quasi due terzi (62%) dei dirigenti ritiene che le organizzazioni debbano subire una radicale trasformazione digitale nei prossimi due anni. Per raggiungere questo obiettivo, si stanno rivolgendo sempre più a tecnologie emergenti come l'IoT, Internet of Things, l'intelligenza artificiale (AI) e il cloud computing (67%, 64% e 61%, rispettivamente), con l'obiettivo di migliorare il rendimento dei loro investimenti. Saranno molto probabili nel 2021 gli investimenti in partnership focalizzate sul digitale.