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Nuova fase dell'economia, dal 'just in time' al 'just in case', più controllo e più costi/ IL COMMENTO
Benetti (Gam), "Il vero rischio è un errore di policy delle banche centrali"
"Parlare di rischi di rallentamento non significa che l’esito nella recessione sia scritto sulla pietra, gli avvenimenti in Ucraina e gli esiti degli sforzi diplomatici porteranno maggiore chiarezza nelle prossime settimane. L’incertezza politica avvolge e rende imperscrutabile lo scenario economico e il vero rischio è un errore di policy delle banche centrali". Così Carlo Benetti, Market Specialist di Gam (Italia) sgr, che analizza il nuovo e difficile interpretazione scenario che la guerra in Ucraina ci consegna. Innanzitutto sottolinea un passaggio centrale, e cioè la rivoluzione che stanno affrontando le catene di fornitura il cui paradigma viene ribaltato.
"In questa grande incertezza prende velocità il passaggio, già messo in moto dalla pandemia, verso una nuova fase della globalizzazione. Cambia radicalmente il mercato globale come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi: probabilmente sono destinati a finire lo spostamento veloce delle merci, la frammentazione dei processi produttivi, l’efficienza dei costi e gli alti margini. Termina l’esperienza dell’economia “just in time”, resa possibile dalla tecnologia digitale e dagli alti standard di efficienza nei trasporti e nella logistica. Un modello produttivo molto efficiente che esige però, come precondizione, alti livelli di cooperazione internazionale".
Ora, se già la pandemia "aveva già sferrato un colpo duro", la guerra in Ucraina "supera definitivamente il modello della frammentazione delle catene del valore globale. Il ritorno al confronto tra blocchi di influenza, come nei decenni della Guerra Fredda, apre la nuova fase dell’economia “just in case”. In sostanza, "le catene delle forniture - spiega l'esperto - vengono riconfigurate non sulla base dell’efficienza dei costi ma della affidabilità e del controllo, gli approvvigionamenti vengono avvicinati per ridurre la dipendenza dalle spedizioni da altri paesi". Aumentano affidabilità e controllo ma, parimenti, aumentano i costi. Caratteristica distintiva dell’economia “just in time” è l’iper-efficienza, il modello “just in case” comporta maggiori costi che concorreranno per la loro parte alla dinamica dei prezzi. Con l’inflazione, fenomeno sconosciuto nell’avvento della globalizzazione, e con il rallentamento della crescita si ripresentano le paure della stagflazione, quella perversa condizione economica di alta inflazione e crescita bassa o stagnante sperimentata negli anni Settanta".