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Contrazione del 41,9% nei primi 8 mesi dell'anno per la pelletteria
Export torna ai livelli del 2017, preoccupazione per tessuto produttivo
Forte contrazione per la pelletteria nei primi otto mesi dell'anno. Secondo quanto emerge dall'aggiornamento dei dati congiunturali del settore diffuso da Assopellettieri, in occasione dell'assemblea dei soci, che ha rinnovato gli organi sociali, dopo il crollo nel bimestre marzo-aprile, a maggio, con la riapertura delle fabbriche, l’indice per gli articoli da viaggio e di pelletteria aveva registrato un’ulteriore pesante flessione (-50,7%), seguita da un -37,3% a giugno. L’andamento a luglio e agosto è risultato ancora fortemente negativo, con contrazioni nell’ordine del -30%. Il cumulato nell'arco di tempo considerato mostra un arretramento dell’indice pari al -41,9%. In pesante flessione la domanda, interna e internazionale. Nonostante l'incremento dell’e-commerce, la domanda interna resta molto debole. Solo ad agosto, per la prima volta dopo il lockdown, l’indice Istat delle vendite al dettaglio di Pelletteria e calzature si sia avvicinato ai livelli 2019, segnando un -0,4%. Sempre a livello domestico, si registra -35,1% in maggio e cali attorno al -17% a giugno e luglio. Il cumulato dei primi 8 mesi registra una flessione del -26,7%. Ad impattare sulle vendite in Italia, soprattutto per i prodotti di fascia alta, si aggiunge poi il crollo del turismo.Sul fronte estero, i dati del mese di luglio (gli ultimi resi disponibili da Istat) non hanno apportato nessuna modifica significativa rispetto all’andamento del primo semestre, evidenziando cali in valore superiori al -20% su luglio 2019, sia per l’export che per l’import.
Nei primi 7 mesi dell’anno corrente l’export ha fatto segnare un marcato arretramento, -29,1% sull’analogo periodo 2019, mettendo bruscamente fine al trend espansivo degli anni recenti: sono stati esportati beni di pelletteria per 4,4 miliardi di euro (erano 6,2 miliardi nel periodo gennaio-luglio 2019). L’export è così tornato sui livelli dei primi 7 mesi 2017, bruciando gran parte del marcato incremento conseguito nel triennio 2016-2019 (+58% in valore). La situazione emergenziale ancora in corso in tutti i principali mercati di sbocco (in alcuni casi in peggioramento con nuovi focolai) non facilita certo la ripartenza degli scambi internazionali. Tutte le principali tipologie merceologiche presentano flessioni rilevanti. Le borse (di gran lunga la voce più esportata, con un’incidenza del 65% sul fatturato estero) mostrano cali del -24,6% in valore; le valigie attorno al -27%; ancor più insoddisfacenti i trend di cinture (-41%) e piccola pelletteria (-38%), vale a dire portafogli, borsellini, portachiavi e oggetti da tasca o borsetta.
Rispetto ai mercati di sbocco si assiste ovunque a numeri negativi con rarissime le eccezioni: tra i primi 25 Paesi di sbocco solo Corea del Sud (+0,9%) e Polonia (+14,4%) mostrano un aumento a confronto con gennaio-luglio 2019. Grazie a questo risultato, la Corea del Sud (cresciuta del 77% in valore negli ultimi tre anni) è salita al terzo posto del ranking, superando gli Usa (che invece hanno registrato, nei primi 7 mesi 2020, cali del -35%). Marcate riduzioni (prossime al 40%) dei flussi diretti in Svizzera, prima destinazione dell’export in valore e da tempo piattaforma logistico-distributiva dei grandi brand internazionali del lusso. L’Unione Europea (da ora considerata a 27 Paesi, post Brexit) segna globalmente un decremento del -17,3%: perde l’8% la Francia, altra tradizionale destinazione di produzioni conto terzi eseguite per le griffe; riduzioni attorno al -16% per Belgio e Olanda e del -23% per la Germania, che si conferma comunque il primo mercato in quantità per gli operatori italiani; ancora più marcate le perdite in Spagna (-38%) e Austria (-42,5%).
Tra i Paesi extra-UE (-32,4%), significativa la flessione che ha interessato il Far East (-24%), con cali rilevanti in tutti i principali clienti, Sud Corea esclusa: Hong Kong (-43%), Cina (-24%), Giappone (-26%), Taiwan (-17%), Thailandia (-36%), Macao (-30%) e Singapore (export quasi dimezzato, -46,3%). Male anche Russia ed Emirati Arabi (-26,5% e -34% rispettivamente in valore), come pure il Canada (-23%). Il Regno Unito, infine, contiene la diminuzione in un -13%.
L’import di articoli di pelletteria, pari tra gennaio e luglio a 1,6 miliardi di euro, ha registrato una frenata prossima al -21% in valore. La Cina, primo fornitore per volumi con una quota di poco inferiore al 55% sul totale, mostra un arretramento del -30,7% in valore. Il saldo commerciale, pur mantenendosi largamente in attivo (per 2,8 miliardi di euro), presenta una riduzione del -33% sui primi 7 mesi 2019.
Ora si teme per la tenuta del tessuto produttivo: una rete di imprese, per lo più di piccola dimensione (il 70% non ha più di 5 addetti), che costituisce la struttura portante della pelletteria Made in Italy. L’ampio utilizzo degli strumenti di integrazione salariale, abbinato al blocco dei licenziamenti, ha sinora mitigato l’impatto della crisi sulla forza lavoro.
I dati diffusi da Inps relativi alle ore di Cig autorizzate nei primi 9 mesi (riferite all’intera filiera pelle) confermano un incremento senza precedenti: sono state autorizzate 56 milioni di ore (erano 5,7 milioni nei primi tre trimestri dello scorso anno), pari al +885%. Mai era stato accordato un simile numero di ore, nemmeno nell’intero 2009 (23,1 milioni) o 2010 (29,7 milioni) in piena recessione mondiale.
Eletto in occasione dell'assemblea dei soci il nuovo Consiglio Generale e il Collegio dei Probiviri di Assopellettieri. Il primo risulta composto, oltre che dal presidente, Franco Gabrielli e dal past president Riccardo Braccialini, da Luca Bortolami di Tigamaro; Giovanni Briccola di Bric’s Industria Valigeria Fine; Riccardo Colonnelli di Colonnelli 2.0; Roberta Gandolfi di Roberta Gandolfi; Giampiero Falorni di Falor; Stefano Giacomelli di Tivoli Group; Giovanni Guerriero di Guerriero Produzione Pelletteria; Cristiano Roncato di Valigeria Roncato; Claudia Sequi di Pelletterie Claudia; Elisa Stucchi di Samsonite; Pasquale Tondi di Arcadia. Il nuovo Collegio dei Probiviri è formato da Paolo Amato di Leu Locati; Mario Biasutti di Mabi International; Andrea Bonfanti di Bonfanti Borse; Lorenzo Gista di Compagnia del Viaggio; Francesca Orlandi di Pelletteria Valentino Orlandi; Mara Visonà di Plinio Visonà.
"Siamo molto soddisfatti in quanto gli organi neo-eletti sono formati da imprenditori che assicurano la giusta rappresentanza di tutti i principali distretti produttivi italiani di pelletteria" ha commentato Gabbrielli, evidenziando che "abbiamo davanti sfide importanti e mesi molto duri ma non posso non mantenermi ottimista e propositivo, lo stesso ho chiesto sia ai nuovi membri del Consiglio che a tutti i nostri associati. Dobbiamo capire che non possiamo più andare avanti e pretendere di rimanere i primi al mondo solo perché siamo i più bravi a fare borse ma è necessario fare un passo in più: imparare a raccontarlo e a farlo utilizzando nuovi strumenti. Inoltre dobbiamo essere consapevoli che le nostre dimensioni in questo mondo globale rischiano di farci rimanere schiacciati dalla competizione internazionale, dobbiamo emergere e per farlo dobbiamo presentarci uniti, insieme”, conclude Gabbrielli.