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Piazza Affari meglio delle altre europee: Milano riagguanta i 35mila punti tra banche e difesa
La giornata di contrattazioni sui mercati globali è stata segnata da movimenti contrastanti, con Piazza Affari che si è distinta come l’unica nota positiva tra le principali borse europee. L’indice FTSE MIB ha chiuso con un rialzo dello 0,5% a 35.108,74 punti, riagguantando la soglia psicologica dei 35mila punti e avvicinandosi ai massimi da maggio. Milano è stata sostenuta dagli acquisti su banche e titoli della difesa, in una giornata segnata da fibrillazioni sui mercati a causa delle ipotesi di dazi generalizzati annunciate dall’ex presidente statunitense Donald Trump. I mercati europei, inizialmente in territorio positivo, hanno chiuso per lo più in ribasso, zavorrati dalle vendite nel settore tecnologico, un trend che ha coinvolto anche il Nasdaq a Wall Street. La debolezza è stata aggravata dai dati deludenti sulla manifattura tedesca e dalle richieste di disoccupazione negli Stati Uniti inferiori alle attese, elementi che hanno alimentato incertezza sulle prossime mosse della politica monetaria. Nonostante ciò, Christopher Waller, governatore della Fed, ha rassicurato che eventuali dazi universali non avranno un impatto significativo sull’inflazione. Spostandosi nelle Americhe, il Dow Jones segna un guadagno marginale dello 0,07%, e si attesta a 42.556,11 punti, mentre l’S&P 500 resta quasi invariato, con un calo dello 0,02% a 5.907,80. Il Nasdaq sta perdendo lo 0,14%, scendendo a 19.461,46 punti. La borsa brasiliana Bovespa registra un netto calo dell’1,42%, evidenziando debolezza sul mercato locale. In Asia e nel Pacifico, il Nikkei 225 giapponese ha perso lo 0,27%, chiudendo a 39.970,50 punti, con vendite concentrate nei settori tecnologico e industriale. Anche l’Hang Seng di Hong Kong ha chiuso in calo, registrando una perdita dello 0,86% e fermandosi a 19.279,84 punti, riflettendo preoccupazioni economiche locali. In controtendenza, l’S&P/ASX 200 australiano ha guadagnato lo 0,77%, chiudendo a 8.349,10 punti, sostenuto dai settori minerario e bancario. Altri mercati hanno mostrato variazioni significative. Il KOSPI sudcoreano ha segnato una forte crescita dell’1,16%, chiudendo a 2.521,05 punti, mentre l’indice MOEX Russia ha chiuso con un robusto +0,88% a 2.841,07, mostrando resilienza nonostante le pressioni geopolitiche. La borsa turca BIST 100 ha invece chiuso in flessione dello 0,81%, scendendo a 9.890,76 punti. Tra i titoli più premiati dagli investitori Leonardo (+4,1%), ai massimi dal 2000, grazie al richiamo di Donald Trump ai paesi della NATO di incrementare la spesa militare dal 2% al 5% del PIL. Bene anche Buzzi (+2,5%), Unipol (+2,1%) e Tenaris (+1,8%). Sul fronte opposto, seduta negativa per Stellantis (-2,6%), Nexi (-2%), Interpump (-1,7%) e Campari (-1,1%). La giornata ha avuto tra i protagonisti anche il settore bancario, con UniCredit in rialzo del 2,4% sulla scia delle analisi di J.P. Morgan, che stima un possibile rilancio cash fino a 4 miliardi di euro per Banco BPM, senza impatti significativi sull’utile per azione, patrimonio e payout. L’amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel, aveva tuttavia dichiarato a dicembre che un eventuale rilancio dell’OPS sarà valutato solo dopo l’esame dei conti 2024 di Banco BPM e la decisione della BCE sul Danish Compromise. Nel frattempo, Banco BPM ha presentato un esposto all’Antitrust contro l’operazione. M&A anche tra istituti di dimensioni minori: Banca Ifis ha lanciato un’offerta sul 100% di illimity, prevedendo 0,1 azioni di nuova emissione per ogni azione illimity e una componente cash di 1,414 euro per azione, per un valore complessivo di 3,55 euro per azione. L’integrazione tra i due gruppi dovrebbe generare sinergie annuali pre-tasse di 75 milioni di euro e creare un’entità con 21 miliardi di asset totali, mantenendo un CET1 Ratio pro forma superiore al 14%. L’operazione è prevista con chiusura entro settembre 2025. Nonostante ciò, illimity ha chiuso la giornata in rialzo (+10,6%), mentre BFF ha subito un tonfo dell’8,3%.