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Prada, perdita di 180 mln euro nel primo semestre 2020, cresce a tripla cifra l'e-commerce

Bertelli, trend positivi in tutti i mercati, guardiamo a futuro con fiducia

Prada ha archiviato i primi sei mesi dell'anno con una perdita di 180 milioni di euro. I ricavi si sono attestati a 938 milioni di euro, in calo del 40% a cambi costanti. Le vendite retail hanno visto una flessione del 32% e quelle wholesale del (sempre a cambi costanti). I costi operativi dei negozi rimasti chiusi durante i periodi di lockdown sono risultati pari a 112 mln. La posizione finanziaria netta risulta negatica di 515 milioni. 

“Sono molto orgoglioso - ha commentato l'amministratore delegato del Gruppo Patrizio Bertelli - dell'impegno e del senso di responsabilità dimostrato in questa circostanza da parte di tutto il personale. La prima metà del 2020 ha visto una temporanea interruzione del nostro percorso di crescita che, in uno scenario di progressivo controllo della pandemia, confidiamo possa riprendere gradualmente già entro fine anno, quando la nostra rete di vendita tornerà ad operare a pieno regime. L’ottima risposta dei consumatori locali dopo le riaperture conferma la desiderabilità dei nostri prodotti e il forte legame con la nostra clientela, rafforzato anche dalle potenzialità del digitale su cui continueremo a puntare. I recenti trend positivi in tutti i mercati, uniti alla solida situazione patrimoniale e finanziaria, ci consentono oggi di guardare al futuro con fiducia" ha concluso.

Da febbraio a maggio 2020, il Gruppo Prada ha operato a livello globale con circa il 40% dei negozi chiusi, raggiungendo un picco del 70% ad aprile, ma anche i negozi rimasti aperti hanno risentito
delle restrizioni alla mobilità individuale. Nelle settimane seguenti le riaperture, sono stati registrati "significativi recuperi" delle vendite in tutte le aree geografiche. In Europa i ricavi sono stati pari a 228 milioni di euro, -41% a cambi costanti. Apac: ricavi pari 370 milioni, -18% a cambi costanti. "Le vendite nella Cina continentale - precisa il gruppo- hanno mostrato una sostenuta crescita a doppia cifra a partire da aprile, mentre a Taiwan e nella Corea del Sud, dove i negozi non hanno mai chiuso, le vendite hanno registrato una costante performance positiva a doppia cifra durante tutto il periodo.
Grazie al contributo di questi mercati, l'intera regione Apac è cresciuta a doppia cifra nel mese di giugno, nonostante il trend negativo di Hong Kong e Macao S influenzato dalla mancanza di flussi turistici. In America: ricavi pari a 96 milioni di euro, -42% a cambi costanti; Giappone: ricavi pari a 113 milioni, -39% a cambi costanti, in recupero grazie ai consumi locali. Medio Oriente:ricavi pari a 28 milioni, -44% a cambi costanti, con un trend differenziato all’interno dell’area: Dubai ancora penalizzato dall’assenza dei turisti e gli altri mercati con consumi locali in ripresa.

Exploit dell'e-commerce, che ha registrato una crescita a tripla cifra anche dopo i lockdown. Il canale Wholesale ha registrato vendite per 91 milioni, in significativo calo (-71%). 

 

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