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Robeco, "soluzioni circolari ancora di salvezza per un mondo che sprofonda nei rifiuti"/IL COMMENTO

Per non 'sprofondare' definitivamente nei nostri stessi rifiuti, la sola possibile soluzione è rappresentata dall'economia circolare. Lo ribadisce David Kägi, Portfolio Manager della Strategia RobecoSAM Circular Economy Equitie, il quale ricorda innanzitutto che "il modello lineare basato su ‘produzione-consumo-scarto’ sta distruggendo il pianeta". E, in questo senso, l'economia circolare" deve proprio cominciare "dove terminano i modelli lineari, reinserendo ciò che viene scartato nel ciclo di produzione". Ma è bene sottolineare che "l’output in eccesso è solo una parte del problema: l’estrazione senza fine di risorse naturali usate come elementi per la produzione rappresenta anch’essa una grave minaccia per l’ambiente" chiosa Kägi.

Se i principi dell’economia circolare aiutano a sfruttare ogni parte della catena di fornitura, per ridurre l’uso delle risorse e portare la produzione al suo massimo potenziale, allora dobbiamo arrivare a porgettare "elementi eco-compatibili": la plastica, ad esempio può essere sostituita con "soluzioni circolari. Gli elementi rinnovabili incorporano materiali biologici come fibre vegetali, oli di alghe e proteine complesse nell'imballaggio, riducendo così il ricorso a materie prime a base di plastica. Alternative rinnovabili, e prodotti sostitutivi più efficienti dal punto di vista energetico, vengono utilizzati non solo per il packaging in plastica per il consumatore finale, ma anche per altri prodotti in settori industriali diversi. Ad esempio, nel settore manifatturiero, le fibre di carbonio leggere possono sostituire l'acciaio pesante nei veicoli e nei macchinari, al fine di ridurre il consumo di carburante. Inoltre, nel settore edile, vengono utilizzate le bioplastiche per migliorare la durata dei materiali da costruzione, mantenendo caratteristiche di eco-compatibilità. Nell'agricoltura, i fertilizzanti agro-biologici stanno sostituendo quelli chimici, per proteggere e nutrire le piante in maniera naturale anziché in modo artificiale".

Altro aspetto chiave è l'estensione del ciclo di vita di un prodotto. "In questo caso, può essere di aiuto applicare il concetto - spiega l'esperto - di progettazione modulare. I prodotti dal design modulare possono essere facilmente smontati, in modo da poter sostituire o ricondizionare le parti usurate. Inoltre, servizi completi di riparazione e manutenzione, che mantengano i prodotti atti all’uso e funzionanti in modo ottimale, sono anch’essi importanti se si desidera ridurre gli sprechi. Inevitabilmente, i prodotti si usurano, ed è proprio tale caratteristica che, nel modello lineare, li fa finire nel cumulo dei rifiuti. Tuttavia, le soluzioni basate sull'economia circolare utilizzano ingegnosità e tecnologie all’avanguardia per riportare prodotti ormai logori all’interno del ciclo di produzione. Le aziende che si occupano di riciclaggio, e di sistemi di gestione del termine del ciclo di vita, recuperano il valore ancora insito nei prodotti smaltiti, per riutilizzarlo come elemento nel ciclo di produzione di nuovi prodotti o servizi".

Infine, serve sfruttare il digitale: "la trasformazione delle catene di fornitura radizionali è un ostacolo impervio da superare, e non sarebbe possibile riuscirci senza un aiuto significativo da parte della tecnologia. Ma la portata, la velocità e la diffusione delle piattaforme digitali di e-commerce stanno evidenziando nuove possibilità di applicazione dei principi dell’economia circolare alle fasi successive della catena di fornitura. Il successo della “sharing economy”, che consente a consumatori e fornitori di collaborare e utilizzare collettivamente beni esistenti (ad esempio automobili, conducenti, camere e uffici), dimostra la potenza combinata della tecnologia e dei principi dell’economia circolare. Ma - nota -Kägi - la condivisione sta avvenendo anche a monte della catena del valore, contribuendo ad aumentare la collaborazione e a ridurre le inefficienze nelle fasi di progettazione, produzione, utilizzo e riciclo. La manifattura e la produzione sono attualmente dominate da processi meccanici e fisici inflessibili. La robotica, l’automazione e il software sono invece modulari e altamente adattabili, pertanto possono essere riprogrammati per rispondere ad esigenze aziendali in continuo cambiamento". Inoltre, la realtà aumentata (Ar, l'Internet delle cose (IoT) e le tecnologie basate sul cloud collegano i sensori presenti negli stabilimenti con le interfacce di dispositivi remoti che forniscono informazioni preziose, e un legame ininterrotto, tra progettisti, produttori, fornitori e persino clienti. Il risultato è una progettazione più efficace dei prodotti, una migliore qualità, costi ridotti, una produzione accelerata e operazioni più facili di raccolta, riciclo e gestione dei rifiuti al termine del ciclo di vita". 

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