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Saldi, negozi aperti nel week end. Borghi, "confusione generata da notizie imprecise"
Negozi aperti nel week end del 9 e 10 gennaio, periodo di saldi invernali. Lo precisa Federazione Moda Italia - Confcommercio dopo che informazioni "inesatte" sono state diffuse dagli organi di stampa. "Il Decreto Legge n. 1 del 5 gennaio 2021 prevede l’istituzione della zona arancione in tutta Italia nei giorni di sabato 9 e domenica 10 gennaio 2021 per cui nel prossimo weekend i negozi di abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, tessile per la casa e articoli sportivi potranno rimanere aperti al pubblico. Restano chiusi, invece, gli esercizi commerciali presenti all'interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali, aggregazioni di esercizi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi ed edicole" sottolinea l'associazione. Per il presidente Renato Borghi "le notizie sulle aperture dei negozi diffuse in modo impreciso sui media stanno generando ulteriori confusioni ai consumatori ed alle aziende che, proprio in questi giorni, puntano ad ottimizzare il periodo delle vendite anche con promozioni e saldi, a seconda dei diversi calendari regionali".
Per altro, se è vero che sei italiani su dieci approfitteranno dei saldi invernali per fare acquisti, una percentuale leggermente in crescita rispetto all’anno scorso (64% contro 61,8%), l’Ufficio Studi di Confcommercio stima che la spesa a famiglia destinata allo shopping scontato sarà di 254 euro contro i 324 euro dell’anno passato, quindi 70 euro in meno. In forte aumento, in particolare, la percentuale dei consumatori che acquisteranno in saldo online a discapito dei negozi tradizionali: il 35% di chi farà shopping sceglierà l'e-commerce (il 13,7% in più dello stesso periodo dell’anno scorso). In aumento (+7,9%) la percentuale di chi attribuisce maggior importanza al prezzo dei prodotti, a testimonianza delle difficoltà economiche che stanno attraversando le famiglie italiane in questo periodo. Aumenta la percentuale di acquisti di capi di abbigliamento (+0,7%) e calzature (+7,3%), mentre scende la preferenza per accessori (-4%) e biancheria intima (-4,5%).