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Scattano i dazi di Trump: tensioni commerciali in aumento e timori di recessione globale
I dazi voluti dal presidente Donald Trump sono ufficialmente entrati in vigore poco dopo la mezzanotte di mercoledì, segnando una svolta drastica nella politica commerciale americana. Le nuove tariffe colpiscono quasi tutti gli alleati storici degli Stati Uniti, imponendo oneri doganali aggiuntivi su un’ampia gamma di prodotti e portando le tasse sulle importazioni cinesi a oltre il 100% (al 105%).
La decisione ha immediatamente innescato una reazione a catena: la Cina ha annunciato contromisure con l’introduzione di propri dazi su beni statunitensi, mentre diversi altri Paesi — dall’Europa al Sud-Est asiatico — stanno predisponendo piani per colpire le esportazioni americane. Questa escalation ha riacceso i timori di una guerra commerciale su scala globale, con potenziali ripercussioni sull’intero sistema economico internazionale. Gli investitori si mostrano preoccupati per gli effetti che una simile spirale di ritorsioni potrebbe avere su crescita, occupazione e consumi, proprio mentre molte economie mondiali mostrano segnali di rallentamento.
Secondo alcuni analisti, la mossa di Trump mira a riequilibrare i rapporti commerciali con partner considerati “sleali”, ma rischia di isolare gli Stati Uniti e compromettere catene del valore consolidate a livello globale. Intanto, le diplomazie internazionali si sono attivate per cercare soluzioni negoziali, ma il clima è sempre più teso e incerto. Le prossime settimane saranno decisive per capire se il confronto si attenuerà o se si trasformerà in uno scontro frontale con ricadute dirette sui mercati, sulle imprese e sui consumatori di tutto il mondo.