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Sistema moda meglio delle attese nel 2021, arriva una Milano Fashion Week all’insegna della normalità
Capasa, "recuperati 16 dei 24 miliardi persi nel 2020"
Ritorno alla normalità (o quasi). Il sistema moda attende la Milano Fashion Week, in programma per il prossimo 22-28 febbraio, con numeri in netto miglioramento. Con il suo inizio dirompente, il 2021 è stato un anno di ripresa importante. Nei primi undici mesi, l’industria della moda ha ottenuto rispetto al 2020 un significativo rimbalzo del fatturato, pari a +20,8%. “Di quei famosi circa 24 miliardi persi nel 2020, il settore ne ha recuperati due terzi, ovvero 16. Ci auguriamo nel 2022 di recuperare gli altri otto e tornare ai livelli del 2019”, ha sottolineato Carlo Capasa, presidente della Camera della Moda italiana, presentando il calendario di eventi dell'appuntamento di fine mese.
E tutto sembra andare in questa direzione, tanto che le stime per il fatturato 2021 dell’industria sono state riviste al rialzo: 83 miliardi di euro (+20,9%). Una ripartenza vera, su cui non incombe più lo spauracchio di Omicron o di una nuova variante. L'evoluzione del commercio internazionale, il raggiungimento di un'elevata copertura vaccinale e i dati di ottobre e novembre hanno contribuito a rafforzare questo scenario, confortato anche dai numeri dell’export. Nei primi dieci mesi dell'anno, la crescita complessiva delle esportazioni è stata del 16,4%, e ci sono già 6,3 punti percentuali in più rispetto ai livelli pre-Covid. La crescita a due cifre ha riguardato il mercato cinese, dove l’export italiano cresce più rapidamente (+50,1%). Seguono Stati Uniti (+32,8%), e Francia (+20,6%), mentre sono più incerte le vendite verso il Giappone (+4,4%). Momento negativo, invece, per l’export verso il Regno Unito (-18,3%).
“In generale sono numeri significativi, merito delle imprese ma anche del sistema Paese, soprattutto nell’esecuzione del piano vaccinale”, ha rimarcato Carlo Ferro, presidente dell’Ice. C’è un altro dato, però, da non sottovalutare, secondo Capasa. Nella moda in senso stretto, le importazioni hanno mostrato una lieve diminuzione (-1,7%), con un calo consistente dai Paesi extra Ue (-10,8%). “Questo è un bel segnale da continuare a osservare anche quest’anno: dimostra - ha detto - che può essere in atto un vero e proprio reshoring, ovvero il ritorno di alcune produzioni in Italia, dovuto anche alla difficoltà di importare materie prime”.
Anche la Settimana della Moda Donna, se non fosse per i tamponi e le misure di sicurezza, potrebbe cominciare ad apparire come quella di sempre. Come se la pandemia fosse finalmente solo un brutto sogno da lasciarsi alle spalle. Intanto, le sfilate: 67, di cui solo otto in digitale. Basta streaming e spazi chiusi al pubblico, con il ritorno in calendario di cinque brand: Bottega Veneta, Diesel, Gucci, Trussardi e Plein Sport. Poi, ci sono gli appuntamenti. Finora se ne contano 169, altri se ne aggiungeranno. “Bisogna considerare che negli anni d’oro erano grossomodo 205, quindi stiamo tornando”, ha fatto notare Capasa. Infine i numeri degli iscritti: 450 buyer internazionali e 300 giornalisti. “Ci aspettiamo più arrivi da ogni parte del mondo, con l'eccezione della Cina, che al momento è chiusa”. Tornano presenze dal Giappone, dalla Corea del Sud, dagli Stati Uniti e, più sorprendentemente, dalla Russia e dall’Europa dell’Est. Merito, questo, di una richiesta accolta dal Governo: consentire la partecipazione in presenza ai buyer provenienti da Paesi in cui i vaccini non sono riconosciuti dall’Ema. Chi è vaccinato con Sputnik potrà quindi venire in Italia e prendere parte alle sfilate, ma solo con tampone molecolare negativo. Lo stesso Capasa ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi per chiedere un passo avanti e “una presa di coscienza” su questo fronte. Una mossa che ha ottenuto il risultato sperato. Il premier “è sempre invitato alla fashion week”, ma, ha ammesso il presidente della Camera nazionale della moda, “nelle prossime settimane mi sembra che sarà molto impegnato”.
E così anche Milano, con le sue location, torna protagonista nel panorama internazionale, consolidando il suo rapporto con il sistema moda. A questo proposito è stato siglato il rinnovo del protocollo tra Comune e Camera della Moda per il prossimo biennio, che impegna le parti a collaborare per valorizzare e promuovere il settore. Un evento da segnare in agenda si terrà la sera del 27 febbraio, alla Triennale di Milano: la proiezione del documentario 'Elio Fiorucci- Free Spirit'.