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Tod's corre a Piazza Affari dopo la semestrale, per Equita valutazioni sostenute da ipotesi M&A

Mettono le ali le Tod's all'indomani della presentazione dei conti del primo semestre, migliori delle attese. Il titolo guadagna a fine giornata il 12,24% e termina a 53 euro. Alto il volume degli scambi con 650.660 pezzi passati di mano.

Il gruppo calzaturiero e di abbigliamento (Tod’s, Roger Vivier, Hogan e Fay) ha ridotto la perdita, portandola da -80,6 dello stesso periodo dello scorso anno a -20,7 milioni di euro. I ricavi si sono attestati a 398,4 milioni, +55,1% rispetto al primo semestre 2020, mentre l'Ebitda a 65 milioni, pari al 16,3% dei ricavi. L'Ebit è negativo per 2,7 milioni rispetto a -94,1 dello stesso periodo dello scorso esercizio. L'indebitamento finanziario netto risulta di 131,7 milioni. “Il secondo trimestre dell’anno ha confermato una accelerazione della performance del Gruppo, soprattutto nelle aree del mondo in cui i negozi stanno lavorando a pieno regime. Particolarmente rilevante la crescita in Cina, mentre sono ancora deboli le aree penalizzate dall’assenza dei turisti. Molto buoni i risultati di Roger Vivier e molto soddisfacenti i riscontri dei consumatori sulle collezioni del marchio Tod's, sia per le calzature sia per tutta la pelletteria; siamo inoltre molto soddisfatti del buon avvio delle collezioni autunnali attualmente nei negozi" ha commentato il presidente e amministratore delegato Diego Della Valle. In effetti Roger Vivier sovraperforma rispetto allo stesso periodo del 2019 (+14,2%) e raggiunge 112,7 milioni di giro d'affari (+83,6% rispetto allo stesso periodo del 2020). Gli altri brand non recuperano i livelli pre pandemia, ma mettono a segno rimbalzi importanti sul 2020: Tod's +50,9%, Hogan +38%, Fay +35%. La sorpresa principale legata al periodo è rappresentata, secondo Equita, dall'Ebit "grazie ai maggiori ricavi e minori opex, che beneficiano ancora di sgravi temporanei su affitti e personale e di costi di marketing più sbilanciati sul secondo semestre; queste voci hanno compensato un calo del margine industriale (la stima è -100/150 punti base rispetto al primo semestre 2019) che, nonostante il migliore mix di vendita, ha sofferto maggiori costi per materie prime e logistica".

Il broker ha alzato le stime 2021/23 relativamente al fatturato (+8/6%) e all'Ebitda (+7/6%) e ha alzato il target price a 45 euro (+8%). Il titolo a 25,5 volte il multiplo 2023 EV/EBITDA risulta "ancora giustificato, a nostro avviso, solo da ipotesi di M&A, mentre la performance operativa rimane la più debole del settore, con bassa visibilità anche sul recupero di redditività dei prossimi anni in particolare alla luce del peggior margine industriale nel primo semestre". 

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