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Torna l'interesse a investire nel real estate a Roma, la Capitale è quarta in Europa per attrattività
Breglia (Scenari Immobiliari), "vent’anni per ripagare un investimento immobiliare standard"
Torna l'interesse a investire su Roma, in vista dell'Expo 2030 e a seguito della candidatura della città a ospitare la manifestazione. La capitale si posiziona al quarto posto in Europa per livello di attrattività complessivo della città e uno dei cinque poli urbani più importanti nel continente. E’ quanto emerge della ricerca realizzata da Scenari Immobiliari in collaborazione con Fabrica Immobiliare Sgr dal titolo 'Roma 2030. La capitale nel nuovo scenario internazionale', che analizza lo stato di salute della città e intende evidenziare "le opportunità di rinascita che la città sta mostrando in questo momento, a dispetto della percezione non positiva che aleggia nell’opinione pubblica".
La ricerca evidenzia che 46,5 milioni sono state le presenze in città nel 2019, con 1.036 hotel e 51.000 camere; dall'hub nazionale dei trasporti di Fiumicino sono transitate 43,5 milioni di persone. Ma la città offre anche aree verdi e bassa densità, con 162 mq verde per abitante. E poi un importante polo della ricerca e sistema universitario, con 12 università per 190mila studenti; a livello sanitario sono 30 le strutture ospedaliere e 11.500 posti letto. L’attrattività di Roma ha effetti positivi anche sul mercato immobiliare. Dopo un periodo caratterizzato da stabilità dei prezzi medi degli immobili in centro città, con un calo della periferia, Roma vede opportunità di recupero nei prossimi anni, potenzialmente tra le più alte in Europa. Le previsioni di crescita per i prossimi cinque anni pongono, infatti, la città al secondo posto tra le città analizzate, con un incremento potenziale del 15,4% in cinque anni, secondo solo a Parigi, con più 19,3%.
L’analisi delle prospettive del mercato immobiliare romano realizzata da Scenari Immobiliari e Fabrica Immobiliare Sgr ha coinvolto oltre cento investitori, un terzo nazionali e due terzi internazionali. Gli investitori, interpellati su quale segmento immobiliare privilegiare nei prossimi anni nella città di Roma, si orientano su due in particolare: il residenziale e gli hotel. Se il settore alberghiero è sempre stato considerato centrale nella capitale, il mercato residenziale sta riprendendo interesse di recente, in forma diversa rispetto al passato. Non si tratta infatti solo di costruire abitazioni tradizionali da mettere sul mercato, ma anche di pensare a nuovi format che vadano incontro alle richieste del mercato, anche internazionale. La tendenza verso le residenze in affitto, il private rented sector, è presente anche a Roma, città che attrae giovani lavoratori e studenti dal centro e sud Italia, oltre che dall’estero.
“Dalla nostra analisi sulla città di Roma – dichiara Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari - emerge una prospettiva differente rispetto alla percezione dominata da luoghi comuni e stereotipi che in questo ultimo decennio è andata per la maggiore. Anche se in questo periodo Roma ha sofferto di una mancanza di visione e pianificazione strategica in grado di farla evolvere a una velocità adeguata al momento storico, la capitale ha mostrato la sua resilienza e la sua capacità di recepire i principali cambiamenti in atto. Possiede, inoltre, un mercato immobiliare attrattivo per gli investitori. A Roma, infatti, sono sufficienti vent’anni per ripagare un investimento immobiliare standard con il reddito da locazione, a fronte di periodi ben più lunghi in città come Berlino, Parigi, Madrid o Londra, dove si possono superare anche i trent’anni. Un fattore che la candida a ragione fra le prime tre città europee da cui sono attese nei prossimi anni le migliori performance immobiliari. A questo si aggiungono le prospettive di ripresa del Paese connesse alla realizzazione dei prossimi cinque anni del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La candidatura a Expo 2030, annunciata dal premier Draghi è sicuramente un ulteriore tassello a rendere Roma la città delle opportunità”.