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Ucraina, Von del Leyen: "nel mirino delle sanzioni il 70 % del mercato bancario russo"
"Putin intende ridisegnare la mappa dell'Europa. Fallirà"
Nel mirino delle sanzioni contro la Russia c'è, tra l'altro, "il 70 % del mercato bancario". Così il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al termine della riunione straordinaria del Consiglio europeo di ieri sera. "Gli eventi di oggi segnano uno spartiacque per l'Europa" ha detto, sottolineando che "il Presidente Putin ha scelto di riportare la guerra in Europa. L'Ucraina subisce una vera e propria invasione, che rimette in discussione il fondamento stesso del nostro assetto di pace".
"Ma oggi è anche il giorno in cui l'Unione europea presenta un fronte unito e compatto. Stanotte i leader europei all'unisono hanno condannato questi attacchi non provocati e atroci. Dobbiamo ora essere all'altezza della situazione: il Cremlino sarà chiamato a rispondere delle sue azioni. Il complesso di sanzioni imponenti e mirate che i leader europei hanno approvato stanotte ne è la chiara dimostrazione. L'impatto sull'economia russa e sull'élite politica del paese sarà il più violento di sempre" ha assicurato von del Leyen, ricordando i cinque ambiti che le sanzioni vanno a colpire: il settore finanziario, dell'energia, dei trasporti, dil controllo delle esportazioni e il divieto di finanziamento delle esportazioni; la politica dei visti".
In particolare, le sanzioni finanziarie che limitano l'accesso della Russia ai più importanti mercati dei capitali. "Nel mirino c'è il 70% del mercato bancario russo, ma anche imprese statali di rilevanza fondamentale, settore della difesa compreso. Le sanzioni in quest'ambito aumenteranno per la Russia i costi di finanziamento, faranno salire l'inflazione e eroderanno gradualmente la base industriale del paese. Colpiamo anche l'élite russa, introducendo una stretta sui suoi depositi così che non possa più occultare fondi in paradisi sicuri europei".
Il secondo ambito principale colpiti è "l'energia" con "il divieto di esportazione che colpirà il petrolio, impedendo alla Russia di ammodernare le raffinerie, quelle stesse dalle quali nel 2019 ha ricavato entrate da esportazione per 24 miliardi di euro". Il terzo elemento delle sanzioni è il "divieto di vendita di qualsiasi aeromobile, pezzo di ricambio o attrezzatura alle compagnie aeree russe". Il quarto elemento delle sanzioni è la "limitazione dell'accesso della Russia a tecnologie di vitale importanza". Infine, "i visti: i diplomatici e gruppi affini e gli imprenditori non godranno più di un accesso privilegiato all'Unione europea".
"Le nostre misure - ha tenuto a sottolineare - sono, come sempre, stabilite in stretto coordinamento con i nostri partner e alleati: Stati Uniti d'America, Regno Unito, Canada e Norvegia, naturalmente, ai quali si sono però uniti ora anche Corea del Sud, Giappone o, ad esempio, Australia. L'unità è la nostra forza, il Cremlino lo sa. In tutti i modi ha cercato di dividerci, ma ha fallito miseramente. Ha ottenuto anzi il risultato opposto: siamo uniti più che mai, e determinati. Gli eventi di questi giorni segnano effettivamente l'inizio di una nuova era. La nostra analisi non deve dare adito a dubbi: Putin intende soggiogare un paese europeo amico, intende ridisegnare la mappa dell'Europa con la forza. Deve fallire. Fallirà".