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Un imballaggio industriale in legno è in grado di assorbire più CO2 di quanta ne emetta
Il risultato del pionieristico studio dell'Università di Firenze per AssoImballaggi
L'intero ciclo di vita di un imballaggio industriale in legno è in grado di assorbire più CO2 di quanta ne emetta, avendo quindi un impatto positivo complessivo sull'ambiente. Questo risultato è stato presentato a Ecomondo, la fiera internazionale dedicata alla sostenibilità, da Assoimballaggi di FederlegnoArredo. Si tratta del primo studio LCA (Life Cycle Assessment) che analizza cioè del ciclo di vita dei prodotti una ricerca pionieristica per il comparto, condotto dall’Università di Firenze per conto di AssoImballaggi.
Andrea Attilio Gava, presidente di Assoimballaggi, ha sottolineato che il settore degli imballaggi in legno (il comparto imballaggi fattura circa 2,5 miliardi di euro, come attestano i dati del Centro Studi FederlegnoArredo), è composto da circa 2 mila aziende e occupa circa 17mila addetti. si pone come punto di riferimento per lo sviluppo sostenibile, dimostrando che l’uso responsabile delle risorse naturali può portare a soluzioni con un impatto ambientale ridotto. Le aziende del settore sono pronte a rispondere alle nuove esigenze del mercato, migliorando gli impatti complessivi dei prodotti e aiutando l’intera filiera a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle direttive UE e dagli accordi internazionali.
Gli imballaggi industriali in legno oggetto dello studio sono strategici per la logistica italiana e vengono utilizzati per trasportare in modo sicuro merci di qualsiasi dimensione. Progettati su misura, rappresentano un prodotto unico nel suo genere, i cui benefici ricadono su produttori, rivenditori e consumatori. Lo studio ha evidenziato che l’intero ciclo di vita di un imballaggio industriale, calcolato con il metodo “cradle to grave” (dalla culla alla tomba), è in grado di assorbire più CO2 di quanta ne emetta, avendo quindi complessivamente un impatto positivo. Assolta la loro funzione di trasporto, possono essere facilmente riciclati per produrre altri prodotti a base legnosa, come ad esempio i pannelli per i mobili, mantenendo stoccata la CO2.
Assoimballaggi sta anche affrontando alcuni paradossi legati alla compostabilità: il legno viene utilizzato dagli impianti di compostaggio come innesco per avviare il processo di compost, ma non risulta conforme allo standard europeo di riferimento EN13432 a causa dei tempi di decomposizione più lunghi. Assoimballaggi ha chiesto una modifica per correggere questa distorsione, sottolineando che il legno è un materiale biodegradabile e compostabile.
La filiera del legno-arredo è un esempio virtuoso di economia circolare: gli imballaggi in legno, una volta terminato il proprio ciclo di utilizzo, diventano componenti di pannelli in legno che, a loro volta, serviranno a costituire arredo. FederlegnoArredo ha lavorato con le associazioni europee di categoria per salvaguardare il riconoscimento positivo di tale processo, messo a rischio dalla definizione inizialmente fornita dalla bozza del testo del Regolamento Europeo Imballaggi. A tutela di un sistema integrato e virtuoso, il materiale che può essere reimmesso nella filiera a seguito del processo di riciclo è stato definito dall’Unione Europea “riciclo di alta qualità”. Questo risultato consente di preservare la sostenibilità degli imballaggi in legno, riaffermando che la qualità del riciclo sia legata non al mantenimento del medesimo utilizzo ma al beneficio ambientale che genera.