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Un investimento di 100 milioni per il Campus dell'Accademia di Brera all'Ex Scalo Farini
La Milano del futuro passa attraverso la rigenerazione urbana che non consuma suolo nuovo, ma riqualifica quello esistente con progetti visionari. La prima pietra della rinascita dell’intero ex Scalo Farini ripensato dallo studio olandese Oma e da Rem Koolhaas, sarà il Campus delle Arti dell’Accademia di Brera. Ventimila metri quadrati complessivi occupati oggi da quel che resta delle ex Poste dello Scalo e dalla promenade in cui scorrevano le rotaie dei treni, che saranno divisi in due grossi lotti. Il primo di 11.500 metri quadrati dedicato alla didattica: laboratori di scultura, laboratori pesanti, fonderia, scenografia, moda e teatro. Il secondo di 7.000 metri quadrati dedicato allo studentato che ospiterà 200 posti, più una cornice verde.Cento milioni di euro, la stima della spesa complessiva del progetto, autosufficiente dal punto di vista energetico grazie a fotovoltaico e geotermia, fine lavori prevista per il dicembre del 2025. I primi venti milioni per l’apertura dei cantieri e l’inizio dei lavori del primo lotto sono stati anticipati dalla Regione Lombardia (6 milioni) e da Cassa depositi e Prestiti ( 14 milioni), il resto arriverà dal Pnrr.
Manfredi Catella, ad di Coima, finanzierà, invece, per 30 milioni di euro il 'collegamento' del progetto Scalo e Campus alla città in direzione Brera e in direzione Lancetti, in termini di piste ciclopedonali, viabilità e area verde che attutisce la frattura termica con il centro di Milano.
Il nuovo polo, progettato da Politecnico, avrà ampie vetrate e un atrio di accoglienza aperto a tutti che ospiterà concerti e manifestazioni. Complice la pandemia, si punta alla «salubrità» degli spazi dello studentato: nessuna cucina comune, un balcone per ogni appartamento e grandi terrazzamenti a verde. “Gli alloggi - spiega il direttore dell’Accademia, Giovanni Iovane - vanno incontro anche alla difficoltà degli allievi di trovare studentati a prezzi calmierati“.