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Vendite al dettaglio giù del 2,2% a luglio (ma stagione saldi iniziata ad agosto)
Per Confcommercio segnale preoccupante, ma atteso in agosto rimbalzo statistico apprezzabiel
In calo a luglio le vendite al dettaglio in Italia: secondo le stime di Istat, si tratta di -2,2% rispetto a giugno. In calo sia le vendite dei beni non alimentari (-3,2%), sia quelle dei beni alimentari (-1%). Nel trimestre maggio-luglio 2020, le vendite al dettaglio registrano un aumento del 12,1%rispetto al trimestre precedente. A determinare il segno positivo sono le vendite dei beni non alimentari (+27,4%), mentre i beni alimentari diminuiscono (-1,8%). Su base tendenziale, a luglio, si registra una diminuzione delle vendite del 7,2%, determinata soprattutto dall’andamento dei beni non alimentari (-11,6%); in calo anche le vendite dei beni alimentari (-1,1%). Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali negative per quasi tutti i gruppi di prodotti, ad eccezione di 'utensileria per la casa e ferramenta' (+3,2%). Le flessioni più marcate si evidenziano per abbigliamento e pellicceria (-27,9%) e calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-17,3%). Rispetto a luglio 2019, il valore delle vendite al dettaglio diminuisce del 3,8% per la grande distribuzione e dell’11,7% per le imprese operanti su piccole superfici. Le vendite al di fuori dei negozi calano del 7,0% mentre il commercio elettronico è in crescita (+11,6%).
"Il dato sulle vendite di luglio, che registra una riduzione in termini congiunturali sia in valore sia in volume, pur rappresentando un segnale preoccupante va letto alla luce di alcune specificità del mese in esame. In particolare, il rinvio ad agosto dei tradizionali saldi estivi può aver spinto le famiglie a spostare al mese successivo gran parte degli acquisti, non solo per abbigliamento e calzature" commenta Confcommercio, evidenziando che "è presumibile, dunque, un rimbalzo statistico di entità apprezzabile nei dati di agosto che implicherebbe un riallineamento delle dinamiche tendenziali. Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati sulle vendite al dettaglio a luglio diffusi oggi dall’Istat". "Il diverso collocamento dei saldi – continua la nota - spiega in parte anche un risultato più negativo dell’Italia rispetto ai principali Paesi dell’eurozona. Va, comunque, sottolineato come la riduzione registrata dalle vendite su base annua sia in linea con le stime di una riduzione dei consumi di circa l’11% in volume nell’anno, pur considerando un secondo semestre meno drammatico, principalmente per la componente relativa ai beni".